La disabilità dopo l’Università: economia ed aziende inclusive? La disabilità non è oggetto di un’adeguata riflessione scientifica, in Italia, nei suoi risvolti economici, considerandola pregiudizialmente inutilmente costosa. Tramite un sereno “bilancio dell’inclusione” è invece possibile confrontare oneri e proventi, limiti e opportunità, valorizzando i benefici, anche economici, spesso trascurati. Questa innovativa prospettiva di valutazione può dunque sviluppare riflessioni in ambito macroeconomico, analizzando l’impatto sull’intero sistema di una Nazione, e soprattutto in una prospettiva microeconomica, valutando l’impatto della disabilità nell’ambito delle singole aziende che trascurano spesso i benefici, soprattutto intangibili, che favoriscono un ambiente lavorativo innovativo, costruttivo e solidale che può compensare le temute inefficienze. Considerazioni del genere sono sviluppate da studi su diversity e disability management. Favorisce l’inclusione lavorativa l’evoluzione tecnologica che, però, deve accompagnarsi a una diversa cultura dell’inclusione, superando pregiudizi. Necessitano teorie economiche nuove, interdisciplinari nelle quali la disabilità può essere stimolo per innovare strutture, processi, prodotti, stile manageriale e clima aziendale. Affermando e dimostrando i benefici, anche economici, di una cultura inclusiva è possibile sperare in situazioni migliori, e in una società veramente inclusiva.
La disabilità dopo l’Università: economia ed aziende inclusive
Migliaccio Guido
2018-01-01
Abstract
La disabilità dopo l’Università: economia ed aziende inclusive? La disabilità non è oggetto di un’adeguata riflessione scientifica, in Italia, nei suoi risvolti economici, considerandola pregiudizialmente inutilmente costosa. Tramite un sereno “bilancio dell’inclusione” è invece possibile confrontare oneri e proventi, limiti e opportunità, valorizzando i benefici, anche economici, spesso trascurati. Questa innovativa prospettiva di valutazione può dunque sviluppare riflessioni in ambito macroeconomico, analizzando l’impatto sull’intero sistema di una Nazione, e soprattutto in una prospettiva microeconomica, valutando l’impatto della disabilità nell’ambito delle singole aziende che trascurano spesso i benefici, soprattutto intangibili, che favoriscono un ambiente lavorativo innovativo, costruttivo e solidale che può compensare le temute inefficienze. Considerazioni del genere sono sviluppate da studi su diversity e disability management. Favorisce l’inclusione lavorativa l’evoluzione tecnologica che, però, deve accompagnarsi a una diversa cultura dell’inclusione, superando pregiudizi. Necessitano teorie economiche nuove, interdisciplinari nelle quali la disabilità può essere stimolo per innovare strutture, processi, prodotti, stile manageriale e clima aziendale. Affermando e dimostrando i benefici, anche economici, di una cultura inclusiva è possibile sperare in situazioni migliori, e in una società veramente inclusiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.