Giustizia senza dèi

Le divinità che sovraintendono all’ordine e alla giustizia sono femminili: Dike, Themis, Nemesis in Grecia, Maat in Egitto. E a Roma? Come è possibile che il popolo che ha creato il diritto romano, consegnando all’Occidente la scienza del diritto e il linguaggio tecnico-giuridico, non abbia una divinità della giustizia di portata generale paragonabile a quelle dell’area mediterranea? Secondo Dionigi di Alicarnasso è perché a Roma, Numa volle introdurre il culto di Fides, divinità aniconica, a garanzia della stabilità dei contratti e dell’affidabilità delle istituzioni preposte alla tutela dei singoli. Solo in epoca imperiale i Romani importeranno il culto di negli anfiteatri sparsi in tutto l’impero. La divinità greca pur mantenendo il suo nome originale e non ricevendo –come invece sarebbe stata pratica comune –un equivalente latino, acquista a Roma quasi una nuova personalità: attenua la fisionomia di divinità guardiana dell’ordine e su scala universale sviluppa più chiaramente la funzione repressiva