Il lavoro è il frutto di un’analisi diacronica e comparativa del sistema italo-comunitario delle fonti del diritto, nel dialogo tra Corte costituzionale italiana e Corte di giustizia delle Comunità europee in circa mezzo secolo di confronto. La rivalutazione in chiave sistematica del contributo determinante del Giudice delle leggi all’edificazione di un sistema fondato sul nucleo dei valori essenziali della Carta fondamentale, nel percorso che conduce alla configurazione del diritto comunitario quale diritto comune, nella prospettiva trasversale dell’ordinamento di provenienza, rivela l’inadeguatezza delle formule del monismo e del dualismo alla definizione dei raccordi interordinamentali nella giurisprudenza delle due Corti. Risultato dell’analisi è la proposta di un originale canone ermeneutico e modello risolutivo di eventuali conflitti di “attribuzione” tra Giudice costituzionale interno e Corte sovranazionale: l’assiologia dirimente, quale criterio selettore dei rimedi e degli organi investiti, secondo il rilievo dei valori in gioco. L’applicazione concreta di tale strumento supporta una tendenziale rivendicazione della titolarità istituzionale di una funzione ‘nomofilattica’ della Corte costituzionale italiana, per la conservazione dei valori fondamentali del sistema italo-comunitario. Alla luce di tali considerazioni, la pregiudizialità comunitaria diviene antecedente logico del giudizio di costituzionalità, per un’ermeneutica applicativa integrata in funzione sistematica. Sì che assume portata assiologica la soluzione della riserva al giudice costituzionale di una eventuale pronuncia “definitiva” all’esito della pregiudiziale comunitaria. Passaggi essenziali per una identificazione di valori condivisi, con conseguente superamento della teoria dei “controlimiti”, sono offerti dai richiami “ad adiuvandum” della giurisprudenza interna e comunitaria alla Carta di Nizza: testimonianze applicative di diffusione del metodo costituzionale. Il percorso logico-argomentativo si chiude con un’apertura dell’indagine verso una fase matura del travaglio ermeneutico del Giudice delle leggi nel cammino di apertura al diritto costituzionale europeo: dalla difesa dell’integrità nazionale al recupero di un’identità assiologica, quale presupposto sostanziale di un sistema complessivo, diversificato ma integrato.

Integrazione sistematica e assiologia dirimente nel dialogo tra Corte costituzionale e Corte di giustizia

TARTAGLIA POLCINI A
2006-01-01

Abstract

Il lavoro è il frutto di un’analisi diacronica e comparativa del sistema italo-comunitario delle fonti del diritto, nel dialogo tra Corte costituzionale italiana e Corte di giustizia delle Comunità europee in circa mezzo secolo di confronto. La rivalutazione in chiave sistematica del contributo determinante del Giudice delle leggi all’edificazione di un sistema fondato sul nucleo dei valori essenziali della Carta fondamentale, nel percorso che conduce alla configurazione del diritto comunitario quale diritto comune, nella prospettiva trasversale dell’ordinamento di provenienza, rivela l’inadeguatezza delle formule del monismo e del dualismo alla definizione dei raccordi interordinamentali nella giurisprudenza delle due Corti. Risultato dell’analisi è la proposta di un originale canone ermeneutico e modello risolutivo di eventuali conflitti di “attribuzione” tra Giudice costituzionale interno e Corte sovranazionale: l’assiologia dirimente, quale criterio selettore dei rimedi e degli organi investiti, secondo il rilievo dei valori in gioco. L’applicazione concreta di tale strumento supporta una tendenziale rivendicazione della titolarità istituzionale di una funzione ‘nomofilattica’ della Corte costituzionale italiana, per la conservazione dei valori fondamentali del sistema italo-comunitario. Alla luce di tali considerazioni, la pregiudizialità comunitaria diviene antecedente logico del giudizio di costituzionalità, per un’ermeneutica applicativa integrata in funzione sistematica. Sì che assume portata assiologica la soluzione della riserva al giudice costituzionale di una eventuale pronuncia “definitiva” all’esito della pregiudiziale comunitaria. Passaggi essenziali per una identificazione di valori condivisi, con conseguente superamento della teoria dei “controlimiti”, sono offerti dai richiami “ad adiuvandum” della giurisprudenza interna e comunitaria alla Carta di Nizza: testimonianze applicative di diffusione del metodo costituzionale. Il percorso logico-argomentativo si chiude con un’apertura dell’indagine verso una fase matura del travaglio ermeneutico del Giudice delle leggi nel cammino di apertura al diritto costituzionale europeo: dalla difesa dell’integrità nazionale al recupero di un’identità assiologica, quale presupposto sostanziale di un sistema complessivo, diversificato ma integrato.
2006
88-495-1279-1
integrazione sistematica; assiologia dirimente; dialogo tra le Corti
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