La tendenza nella pratiche cinematografiche di uscire dal chiuso degli studi di produzione e di ricercare luoghi che talvolta sono elemento caratterizzante della sceneggiatura, la diffusione culturale dei luoghi del cinema, la nascita o la crescita di flussi turistici legati alla visione di film, o di una fiction, ha avviato negli ultimi anni un nuovo filone di studi nell’ambito della geografia del turismo che è quello del film – induced tourism (Beeton 2005; Hudson , Ritchie 2006) , uno dei settori in rapida crescita nell’ambito turistico, grazie anche alla crescita dei viaggi internazionali e dell’industria dell’intrattenimento.La pratica sempre più diffusa di visitare le location in cui sono stati girati film o programmi televisivi, per una passione sviscerata verso il cinema e verso tutto ciò che gli ruota intorno, o perchè ispirati dal paesaggio e dalla cultura locale, ha inevitabilmente portato in scena i territori e le proprie comunità. Negli ultimi anni numerosi studi sul tema hanno evidenziato come l’essere scenario di una produzione cinematografica permetta non solo di avere una efficace comunicazione virtuale della propria immagine turistica quanto piuttosto di avere indubbie ricadute in termini di flussi turistici (incremento ma anche destagionalizzazione), di organizzazione spaziale, di sviluppo economico ed occupazionale, di riorganizzazione e rilancio dell’offerta turistica.Se fino a qualche anno fa, la relazione cinema-territorio-turismo ha riguardato essenzialmente grandi città o comunque destinazioni turistiche note e immediatamente riconoscibili dal potenziale turista, più di recente le produzioni cinematografiche, e talvolta anche televisive, stanno orientando il proprio sguardo verso luoghi turistici minori, segnati da forti caratteri identitari, dall’elevata valenza storico-ambientale, da comunità solide e tradizionali. E proprio in ragione di ciò che il presente contributo, attraverso la lettura di esperienze pratiche in nuce, si propone di offrire spunti di riflessione su questo nuovo fenomeno, a partire dai percorsi di valorizzazione integrata di territori minori e delle aree interne, consapevoli che Il mezzo cinematografico, perché capace di stimolare lo spettatore alla visita dei luoghi in cui sono state ambientate le scene dei film, di aumentarne rapidamente la notorietà, ma anche di raccontarne la storia, le tradizioni, i costumi, può offrire più ampie prospettive in termini di attrattività turistica e culturale.

LUOGHI TURISTICI MINORI E PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE

A. CRESTA;I. GRECO
2016-01-01

Abstract

La tendenza nella pratiche cinematografiche di uscire dal chiuso degli studi di produzione e di ricercare luoghi che talvolta sono elemento caratterizzante della sceneggiatura, la diffusione culturale dei luoghi del cinema, la nascita o la crescita di flussi turistici legati alla visione di film, o di una fiction, ha avviato negli ultimi anni un nuovo filone di studi nell’ambito della geografia del turismo che è quello del film – induced tourism (Beeton 2005; Hudson , Ritchie 2006) , uno dei settori in rapida crescita nell’ambito turistico, grazie anche alla crescita dei viaggi internazionali e dell’industria dell’intrattenimento.La pratica sempre più diffusa di visitare le location in cui sono stati girati film o programmi televisivi, per una passione sviscerata verso il cinema e verso tutto ciò che gli ruota intorno, o perchè ispirati dal paesaggio e dalla cultura locale, ha inevitabilmente portato in scena i territori e le proprie comunità. Negli ultimi anni numerosi studi sul tema hanno evidenziato come l’essere scenario di una produzione cinematografica permetta non solo di avere una efficace comunicazione virtuale della propria immagine turistica quanto piuttosto di avere indubbie ricadute in termini di flussi turistici (incremento ma anche destagionalizzazione), di organizzazione spaziale, di sviluppo economico ed occupazionale, di riorganizzazione e rilancio dell’offerta turistica.Se fino a qualche anno fa, la relazione cinema-territorio-turismo ha riguardato essenzialmente grandi città o comunque destinazioni turistiche note e immediatamente riconoscibili dal potenziale turista, più di recente le produzioni cinematografiche, e talvolta anche televisive, stanno orientando il proprio sguardo verso luoghi turistici minori, segnati da forti caratteri identitari, dall’elevata valenza storico-ambientale, da comunità solide e tradizionali. E proprio in ragione di ciò che il presente contributo, attraverso la lettura di esperienze pratiche in nuce, si propone di offrire spunti di riflessione su questo nuovo fenomeno, a partire dai percorsi di valorizzazione integrata di territori minori e delle aree interne, consapevoli che Il mezzo cinematografico, perché capace di stimolare lo spettatore alla visita dei luoghi in cui sono state ambientate le scene dei film, di aumentarne rapidamente la notorietà, ma anche di raccontarne la storia, le tradizioni, i costumi, può offrire più ampie prospettive in termini di attrattività turistica e culturale.
2016
978-88-6950-161-6
luoghi turistici minori; cineturismo; valorizzazione integrata
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/8054
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