Il contributo, dunque, a partire dalla nuova funzione attribuita e riconosciuta ai porti e alle infrastrutture portuali come “agente di sviluppo”, si pone l’obiettivo di verificare: 1. se e come è cambiato il ruolo dei porti e delle infrastrutture portuali del Mezzogiorno all’interno del Mediterraneo, in cui la crescita dei traffici e il nuovo modello di scambio se da un lato rafforza i grandi porti hub, dall’altro spinge verso un riposizionamento molti “porti non Regional” che perdono competitività rispetto ai porti del Nord Africa; 2. se i porti del Mezzogiorno sono pronti a ricoprire questa nuova funzione che viene loro attribuita di polarità multifunzionale per il rilancio delle economie meridionali garantendo ai territori le tre «i» della competitività: - internazionalizzazione produttiva e commerciale attraverso il sistema di scambi marittimi; - investimenti in infrastrutture e servizi quali opere portuali, dragaggi, collegamenti con altre infrastrutture (interporti), ecc.; - innovazione frutto di investimenti nella costituzione di reti di attività e relazioni ad alto valore aggiunto per il territorio. L’analisi darà conto delle grandi realtà portuali del Mezzogiorno che assolvono la funzione di Regional port e che controllano una quota significativa dei flussi di scambio dell’Italia con l’area Med (ne sono un esempio il porto di Taranto, di Napoli o di Gioa Tauro), ma anche di alcuni sistemi portuali minori in cui lo sviluppo negli ultimi anni dell’attività portuale integrata con lo sviluppo urbano rappresenta un fattore importante non solo per la competitività locale e regionale, ma in un’ottica di riequilibrio dei processi di crescita regionale (ne è un esempio il porto di Salerno).

Mezzogiorno e Mediterraneo. I porti e le reti portuali per il rilancio delle città del Mezzogiorno

Greco I
2013-01-01

Abstract

Il contributo, dunque, a partire dalla nuova funzione attribuita e riconosciuta ai porti e alle infrastrutture portuali come “agente di sviluppo”, si pone l’obiettivo di verificare: 1. se e come è cambiato il ruolo dei porti e delle infrastrutture portuali del Mezzogiorno all’interno del Mediterraneo, in cui la crescita dei traffici e il nuovo modello di scambio se da un lato rafforza i grandi porti hub, dall’altro spinge verso un riposizionamento molti “porti non Regional” che perdono competitività rispetto ai porti del Nord Africa; 2. se i porti del Mezzogiorno sono pronti a ricoprire questa nuova funzione che viene loro attribuita di polarità multifunzionale per il rilancio delle economie meridionali garantendo ai territori le tre «i» della competitività: - internazionalizzazione produttiva e commerciale attraverso il sistema di scambi marittimi; - investimenti in infrastrutture e servizi quali opere portuali, dragaggi, collegamenti con altre infrastrutture (interporti), ecc.; - innovazione frutto di investimenti nella costituzione di reti di attività e relazioni ad alto valore aggiunto per il territorio. L’analisi darà conto delle grandi realtà portuali del Mezzogiorno che assolvono la funzione di Regional port e che controllano una quota significativa dei flussi di scambio dell’Italia con l’area Med (ne sono un esempio il porto di Taranto, di Napoli o di Gioa Tauro), ma anche di alcuni sistemi portuali minori in cui lo sviluppo negli ultimi anni dell’attività portuale integrata con lo sviluppo urbano rappresenta un fattore importante non solo per la competitività locale e regionale, ma in un’ottica di riequilibrio dei processi di crescita regionale (ne è un esempio il porto di Salerno).
2013
9788854864368
Mediterraneo e Mezzogiorno, porti e sistemi portuali, città
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/8032
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