L’introduzione delle tecnologie dell’informazione nel sapere e nelle pratiche geografiche, insieme alla diffusione dei nuovi network della comunicazione materiale ed immateriale, ha avviato un nuovo filone di studi anche in ambito geografico non più legato alla prossimità fisica nella conoscenza e comprensione di fenomeni territoriali di varia natura, bensì a quella “relazionale” e sempre più “virtuale”, oggi oggetto di interesse della Cybergeography (Dodge, 1999; Giorda, 2000), della Geographical informaztion science (Longley, 1992 ; Capineri, Craglia 2006) o di quella che in molti conosciamo come Neogeografia o “geografia dal basso” (Turner, 2006). Alla base di questi cambiamenti la diffusione ed il facile accesso a strumentazioni ed applicazioni geografico-informatiche che hanno rivoluzionato non solo la comunicazione ma, anche, la produzione e la diffusione di informazione geografica e, nel più specifico ambito disciplinare della geografia del turismo, l’informazione turistica. Si tratta di un’informazione che combina sempre più la dimensione oggettiva della conoscenza con quella soggettiva e percettiva della stessa esaltando, al contempo, la dimensione spaziale che, attraverso i più moderni, sofisticati ma di semplice applicazione Virtual globe (Google Earth, GPS, ecc.) o Voluntered Geographic Information (Wikimapia, Open street map, Google My maps, ecc.), trova nuova linfa nel mondo della comunicazione digitale e del Web 2.0, soprattutto in ambito turistico, secondo modelli dinamici ed interattivi. Il turismo per sua stessa natura è un settore altamente information-intensive ma, al tempo stesso, spatial intensive, ovvero iI turismo produce e consuma spazio turistico (Lozato Giodart, 1993).Attraverso la rete, si aprono dunque nuovi spazi di interazione per la rappresentazione e comunicazione dei sistemi turistici locali; un canale dalle potenzialità enormi soprattutto per le destinazioni meno conosciute e a minore attrattività. Le comunità locali non sono chiamate ad essere semplicemente la sede organizzativa delle attività e dei servizi legati all’ospitalità, secondo modelli processuali standardizzati, bensì soggetti promotori del proprio territorio attraverso la comunicazione e l’operatività multimediale, secondo un modello di interazione dinamica tra le reti globali e la rete locale che essi stessi rappresentano. Il presente contributo riprende le principali linee di ricerca sviluppate di recente dalla geografia nel campo della dimensione territoriale della Società dell’Informazione e della Comunicazione, concentrandosi sulle nuove dinamiche di interazione tra tecnologie, territori e comunità in ambito turistico, ovvero su come l’informazione turistica (che é alla base dell’immagine e dell’attrattività turistica di un luogo e, dunque, della competitività) nasca sempre più dall’interazione tra territorio e comunità nell’era della comunicazione digitale e dei social network.Alla disamina della letteratura e delle argomentazioni sulle tematiche specificatamente trattate, si affiancherà la presentazione di alcune esperienze di Virtual Community particolarmente significative quale forma di rappresentazione ed autorappresentazione di sistemi turistici locali minori attraverso un Turismo 2.0.
RETI GLOBALI E RETE LOCALE NELLA COMUNICAZIONE TURISTICA. TURISMO 2.0 PER LA COMPETITIVITÀ DELLE DESTINAZIONI MINORI
CRESTA A;GRECO I
2013-01-01
Abstract
L’introduzione delle tecnologie dell’informazione nel sapere e nelle pratiche geografiche, insieme alla diffusione dei nuovi network della comunicazione materiale ed immateriale, ha avviato un nuovo filone di studi anche in ambito geografico non più legato alla prossimità fisica nella conoscenza e comprensione di fenomeni territoriali di varia natura, bensì a quella “relazionale” e sempre più “virtuale”, oggi oggetto di interesse della Cybergeography (Dodge, 1999; Giorda, 2000), della Geographical informaztion science (Longley, 1992 ; Capineri, Craglia 2006) o di quella che in molti conosciamo come Neogeografia o “geografia dal basso” (Turner, 2006). Alla base di questi cambiamenti la diffusione ed il facile accesso a strumentazioni ed applicazioni geografico-informatiche che hanno rivoluzionato non solo la comunicazione ma, anche, la produzione e la diffusione di informazione geografica e, nel più specifico ambito disciplinare della geografia del turismo, l’informazione turistica. Si tratta di un’informazione che combina sempre più la dimensione oggettiva della conoscenza con quella soggettiva e percettiva della stessa esaltando, al contempo, la dimensione spaziale che, attraverso i più moderni, sofisticati ma di semplice applicazione Virtual globe (Google Earth, GPS, ecc.) o Voluntered Geographic Information (Wikimapia, Open street map, Google My maps, ecc.), trova nuova linfa nel mondo della comunicazione digitale e del Web 2.0, soprattutto in ambito turistico, secondo modelli dinamici ed interattivi. Il turismo per sua stessa natura è un settore altamente information-intensive ma, al tempo stesso, spatial intensive, ovvero iI turismo produce e consuma spazio turistico (Lozato Giodart, 1993).Attraverso la rete, si aprono dunque nuovi spazi di interazione per la rappresentazione e comunicazione dei sistemi turistici locali; un canale dalle potenzialità enormi soprattutto per le destinazioni meno conosciute e a minore attrattività. Le comunità locali non sono chiamate ad essere semplicemente la sede organizzativa delle attività e dei servizi legati all’ospitalità, secondo modelli processuali standardizzati, bensì soggetti promotori del proprio territorio attraverso la comunicazione e l’operatività multimediale, secondo un modello di interazione dinamica tra le reti globali e la rete locale che essi stessi rappresentano. Il presente contributo riprende le principali linee di ricerca sviluppate di recente dalla geografia nel campo della dimensione territoriale della Società dell’Informazione e della Comunicazione, concentrandosi sulle nuove dinamiche di interazione tra tecnologie, territori e comunità in ambito turistico, ovvero su come l’informazione turistica (che é alla base dell’immagine e dell’attrattività turistica di un luogo e, dunque, della competitività) nasca sempre più dall’interazione tra territorio e comunità nell’era della comunicazione digitale e dei social network.Alla disamina della letteratura e delle argomentazioni sulle tematiche specificatamente trattate, si affiancherà la presentazione di alcune esperienze di Virtual Community particolarmente significative quale forma di rappresentazione ed autorappresentazione di sistemi turistici locali minori attraverso un Turismo 2.0.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.