Abstract At present the Phlegrean coast is an area of volcanic activity, whose most striking features are the vertical movements of the round (bradiseismic), intense smoking (Solfatara), hydrothermalism and micro seismic activity. The re-examination and reinterpretation of historical events, geomorphological data and the sedimentary series that characterize the numerous archaeological sites along the Phlegrean coast, have allowed us to reconstruct more accurately the history of the vertical movements of the earth (bradiseisms) and the geomorphological evolution of the coast during the last two thousand years.
Riassunto La provincia di Napoli è una delle aree di vulcanismo attivo più importanti del Mediterraneo. In essa risiedono famosi vulcani (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) – caratterizzati da violente esplosioni avvenute proprio in quest’ultimo millennio – che da sempre hanno attirato l’attenzione degli studiosi per la forte interazione esistente tra fenomenologia vulcanica ed intensa antropizzazione dei luoghi. Mentre è noto quali e quanti siano gli effetti diretti del vulcanismo che hanno nuociuto o beneficato le popolazioni locali, meno lo sono gli effetti indiretti (per esempio le attività idrotermali, i bradisismi, ecc.). L’analisi delle successioni sedimentarie di età post romana e medioevale, le evidenze geomorfologiche di erosione marina e la storia stessa dei siti archeologici testimoniano periodi di sommersione ed emersione della fascia costiera flegrea dall’epoca tardo-antica a quella moderna. Tali fenomeni sono noti nella letteratura geologica come “bradisismi”ovvero oscillazioni verticali periodiche del suolo, di entità metrica e senza apparenti deformazioni permanenti, collegate al vulcanismo attivo. Fino al XVIII secolo si pensava che la sommersione e l’emersione degli edifici puteolani fossero dovute rispettivamente all’abbassamento e al sollevamento del livello del mare. Fu solo nel secolo scorso che i movimenti bradisismici dell’area puteolana furono spiegati correttamente. Allora l’illustrazione del “Serapeo” di Pozzuoli trovò un posto d’onore in un’opera che ancora oggi viene considerata l’inizio della moderna Geologia: i “Principles of Geology” di Sir Charles Lyell. Tuttavia fu solo nella prima metà di questo secolo che si formulò una prima sintesi storica sull’entità di questi movimenti. Infatti, uno studio di Parancandola costituisce il primo tentativo esemplare di sintetizzare in un grafico le emersioni e le sommersioni della costa flegrea, prendendo spunto dall’esame delle vicende storiche, archeologiche e geologiche dell’unico sito – il “Serapeo” – che allora, come oggi, concentrava in sé tutti questi tipi di informazioni. Lo scopo della presente nota è quello di “fare il punto della situazione” sui movimenti verticali del suolo (bradisismi) nei Campi Flegrei. Ciò sarà effettuato integrando ai dati già noti al Parancandola le evidenze geoarcheologiche resesi disponibili successivamente.
Il bradisismo dei Campi Flegrei (Campania): dati geomorfologici ed evidenze archeologiche
RUSSO F.
2001-01-01
Abstract
Abstract At present the Phlegrean coast is an area of volcanic activity, whose most striking features are the vertical movements of the round (bradiseismic), intense smoking (Solfatara), hydrothermalism and micro seismic activity. The re-examination and reinterpretation of historical events, geomorphological data and the sedimentary series that characterize the numerous archaeological sites along the Phlegrean coast, have allowed us to reconstruct more accurately the history of the vertical movements of the earth (bradiseisms) and the geomorphological evolution of the coast during the last two thousand years.File | Dimensione | Formato | |
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