Agli inizi degli anni cinquanta del Novecento, le analisi quali-quantitative della struttura economica meridionale descrivevano le caratteristiche di una "area arretrata": grande peso delle attività primarie, arretratezza tecnologica e inadeguatezza delle infrastrutture materiali e immateriali, ridotto spirito imprenditoriale, bassa produttività in ogni settore, bassi salari e forte spinta all'emigrazione. Tuttavia, il Mezzogiorno era parte di un paese relativamente sviluppato. L'Italia era insomma una economia che seguiva il sentiero di un modello dualistico di sviluppo. L'obiettivo di questo saggio è rivisitare i modelli dualistici di sviluppo elaborati tra le metà degli anni cinquanta e la fine degli anni sessanta del Novecento nel tentativo di cogliere elementi teorici e suggestioni utili per gli sviluppi analitici contemporanei.
I modelli dualistici di sviluppo e il dibattito sul Mezzogiorno
VITA C
2006-01-01
Abstract
Agli inizi degli anni cinquanta del Novecento, le analisi quali-quantitative della struttura economica meridionale descrivevano le caratteristiche di una "area arretrata": grande peso delle attività primarie, arretratezza tecnologica e inadeguatezza delle infrastrutture materiali e immateriali, ridotto spirito imprenditoriale, bassa produttività in ogni settore, bassi salari e forte spinta all'emigrazione. Tuttavia, il Mezzogiorno era parte di un paese relativamente sviluppato. L'Italia era insomma una economia che seguiva il sentiero di un modello dualistico di sviluppo. L'obiettivo di questo saggio è rivisitare i modelli dualistici di sviluppo elaborati tra le metà degli anni cinquanta e la fine degli anni sessanta del Novecento nel tentativo di cogliere elementi teorici e suggestioni utili per gli sviluppi analitici contemporanei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.