“Il diritto è una forma di disciplinamento sociale che ha invaso la modernità, diventandone presto una bandiera. Ed è una forma inventata dai Romani. Un evento grandioso e complesso che si produsse nell’antica Roma” (A. Schiavone). Non che prima non vi fossero altre forme di diritto, ma la bravura dei Romani fu di inventare una “forma specifica di disciplinamento sociale – distinta dalla religione, dall’etica, dalla stessa politica – e dotata di una razionalità forte e autonoma”, “un diritto professionale, raffinato, elaborato e differenziato” (Fögen). Eppure la domanda di come e perché sia nato questo diritto così diverso e originale e moderno rispetto alle altre forme conosciute nell’antichità non è spesso posta dagli storici. La risposta piena di cautela, data ormai per scontata, è che si è trattato di una lenta, continua, progressiva costruzione, sviluppatasi lineare e lenta senza sorprese. Eppure il racconto che Livio ci fa della nascita del ius è un racconto pieno di avvenimenti stupefacenti, sensazionali e inaspettati. Dalla fondazione di Roma al passaggio dalla monarchia alla repubblica, con la prima codificazione delle dodici tavole, e la loro successiva distruzione, Livio ci racconta di avvenimenti epocali e non di passi lenti e conseguenti. È per questo interessante ripercorrere il mito della fondazione di Roma non già nella ricostruzione degli storici che ci parlano di una città fondata gradualmente e anonimamente, ma a partire dal racconto con cui i Romani stessi rappresentarono l’inizio del loro cammino: il tracciato delle mura operato da parte di Romolo che stabilì le principali istituzioni, pose il potere statuale e dando un calendario al suo popolo si appropriò del tempo stesso. Nei giorni fas il re avrebbe reso diritto. Prima della fondazione c’era una comunità indifferenziata. Dal 753, l’anno in cui secondo la leggenda Roma è condita ovvero fondata, vi è una comunità politica ordinata secondo diritto. Da quell’anno si comincia a contare il cammino di Roma e il cammino del ius: è l’anno zero del diritto.

Il 753 a.C. L'anno zero del diritto

MCCLINTOCK A
2009-01-01

Abstract

“Il diritto è una forma di disciplinamento sociale che ha invaso la modernità, diventandone presto una bandiera. Ed è una forma inventata dai Romani. Un evento grandioso e complesso che si produsse nell’antica Roma” (A. Schiavone). Non che prima non vi fossero altre forme di diritto, ma la bravura dei Romani fu di inventare una “forma specifica di disciplinamento sociale – distinta dalla religione, dall’etica, dalla stessa politica – e dotata di una razionalità forte e autonoma”, “un diritto professionale, raffinato, elaborato e differenziato” (Fögen). Eppure la domanda di come e perché sia nato questo diritto così diverso e originale e moderno rispetto alle altre forme conosciute nell’antichità non è spesso posta dagli storici. La risposta piena di cautela, data ormai per scontata, è che si è trattato di una lenta, continua, progressiva costruzione, sviluppatasi lineare e lenta senza sorprese. Eppure il racconto che Livio ci fa della nascita del ius è un racconto pieno di avvenimenti stupefacenti, sensazionali e inaspettati. Dalla fondazione di Roma al passaggio dalla monarchia alla repubblica, con la prima codificazione delle dodici tavole, e la loro successiva distruzione, Livio ci racconta di avvenimenti epocali e non di passi lenti e conseguenti. È per questo interessante ripercorrere il mito della fondazione di Roma non già nella ricostruzione degli storici che ci parlano di una città fondata gradualmente e anonimamente, ma a partire dal racconto con cui i Romani stessi rappresentarono l’inizio del loro cammino: il tracciato delle mura operato da parte di Romolo che stabilì le principali istituzioni, pose il potere statuale e dando un calendario al suo popolo si appropriò del tempo stesso. Nei giorni fas il re avrebbe reso diritto. Prima della fondazione c’era una comunità indifferenziata. Dal 753, l’anno in cui secondo la leggenda Roma è condita ovvero fondata, vi è una comunità politica ordinata secondo diritto. Da quell’anno si comincia a contare il cammino di Roma e il cammino del ius: è l’anno zero del diritto.
2009
978-88-495-1919-8
fondazione di Roma; mitologia del diritto; diritto e letteratura
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