Nel contributo di Alberti si possono identificare tre elementi di riferimento che ne qualificano la riflessione: •la considerazione della città sistemica; •il riconoscimento del ruolo chiave della mobilità nei futuri assetti urbani; •il ruolo della mobilità integrata per la definizione della smartness urbana; Va sottolineata anche la possibilità di legge- re lo scritto, secondo diversi piani: un piano orizzontale, seguendo il quale si accompagna il pensiero dell’autore e si giunge con lui alla definizione delle indicazioni finali; un piano verticale che si snoda fra i diversi concetti chiave, posti in successione e coniugati fra di loro grazie all’approccio sistemico; un piano trasversale, ottimamente supportato dalle tabelle, immagini e box, utilizzando il quale si può rapidamente “attraversare” lo sviluppo delle argomentazioni. I tre elementi richiamati collocano il contributo di Alberti fra quelli probabilmente utili a costruire una nuova dimensione disciplinare, caratterizzata dalla necessità di elaborare forme innovative di governo delle trasfor- mazioni urbane e territoriali, ripensando la città come un sistema dinamico e complesso all’interno del quale le componenti interagi- scono determinandone l’evoluzione. La smartness va prioritariamente ricondotta alla possibilità di guidare il sistema attra- verso l’assunzione di assetti neghentropici (Fistola, 2013). In tale processo il governo della mobilità, condotto secondo “forme” nuove e attraverso l’opportuna adozione dell’innovazione tecnologica, gioca un ruolo fondamentale.
Recensione al saggio di F. Alberti: "La mobilità nella smart city: complessità ed integrazione sistemica" di
FISTOLA R
2017-01-01
Abstract
Nel contributo di Alberti si possono identificare tre elementi di riferimento che ne qualificano la riflessione: •la considerazione della città sistemica; •il riconoscimento del ruolo chiave della mobilità nei futuri assetti urbani; •il ruolo della mobilità integrata per la definizione della smartness urbana; Va sottolineata anche la possibilità di legge- re lo scritto, secondo diversi piani: un piano orizzontale, seguendo il quale si accompagna il pensiero dell’autore e si giunge con lui alla definizione delle indicazioni finali; un piano verticale che si snoda fra i diversi concetti chiave, posti in successione e coniugati fra di loro grazie all’approccio sistemico; un piano trasversale, ottimamente supportato dalle tabelle, immagini e box, utilizzando il quale si può rapidamente “attraversare” lo sviluppo delle argomentazioni. I tre elementi richiamati collocano il contributo di Alberti fra quelli probabilmente utili a costruire una nuova dimensione disciplinare, caratterizzata dalla necessità di elaborare forme innovative di governo delle trasfor- mazioni urbane e territoriali, ripensando la città come un sistema dinamico e complesso all’interno del quale le componenti interagi- scono determinandone l’evoluzione. La smartness va prioritariamente ricondotta alla possibilità di guidare il sistema attra- verso l’assunzione di assetti neghentropici (Fistola, 2013). In tale processo il governo della mobilità, condotto secondo “forme” nuove e attraverso l’opportuna adozione dell’innovazione tecnologica, gioca un ruolo fondamentale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.