I poteri di direzione del giudice, tradizionalmente legati all’esigenza che il magistrato rivesta nel processo un ruolo attivo, vengono analizzati, all’interno del Volume, in rapporto alle pressanti (e quantomai attuali) richieste di efficienza della giustizia civile. Lo studio, che si propone di verificare come la direzione giudiziale possa soddisfare le esigenze di economia processuale, muove dall’idea di far luce sul significato concreto da attribuire alla disposizione di cui all’art. 175 c.p.c. e di (tentare di) risolvere le delicate questioni derivanti da un irrobustimento dei poteri del giudice, sia nella gestione puramente formale del procedimento, che in àmbito decisorio.
La direzione del giudice e l'economia processuale
FEDERICA BARBIERI
2024-01-01
Abstract
I poteri di direzione del giudice, tradizionalmente legati all’esigenza che il magistrato rivesta nel processo un ruolo attivo, vengono analizzati, all’interno del Volume, in rapporto alle pressanti (e quantomai attuali) richieste di efficienza della giustizia civile. Lo studio, che si propone di verificare come la direzione giudiziale possa soddisfare le esigenze di economia processuale, muove dall’idea di far luce sul significato concreto da attribuire alla disposizione di cui all’art. 175 c.p.c. e di (tentare di) risolvere le delicate questioni derivanti da un irrobustimento dei poteri del giudice, sia nella gestione puramente formale del procedimento, che in àmbito decisorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.