Sommario: 1. Profili introduttivi: dalla condanna dell'indeterminatezza della convenzione arbitrale alla negazione della pretesa convertibilità funzionale tra arbitrato rituale e irrituale, sull'assunto della qualificazione del (solo) lodo rituale quale atto di giustizia: spunti da un "obiter dictum". - 2. Giustizia arbitrale e giurisdizione statuale: dalla contrapposizione alla concorrenza, fino alla convergenza nel modello conformativo del "giusto processo regolato dalla legge". - 3. Segue: i tratti salienti dell'itinerario giurisprudenziale che conduce dal (vizio genetico del) problema dell'"an" alla (virtù funzionale della) prospettiva del "quomodo" della giustizia arbitrale nella dimensione costituzionale della giurisdizione. - 4. Segue: il progressivo declino della volontà, quale fondamento del rimedio arbitrale. Generalizzazione del ricorso a modelli conformati di giustizia, nell'arbitrato societario introdotto dalla riforma del 2003 e premesse per l'adozione di un modello paradigmatico di arbitrato su base convenzionale, ex artt. 806 ss. c.p.c. dopo la novella del 2006. - 5. Rilievi conclusivi: sulla necessaria conformazione del giudizio arbitrale e del lodo che ne scaturisce ai principi fondamentali, sostanziali e processuali, dell'ordinamento, nel ribadito parallelismo tra arbitrato e processo. - 6. Segue: la scelta normativa in favore dell'arbitrato rituale, quale modello generale di garanzia dell'effettività della tutela, in mancanza di apposita deroga espressa per la definizione della controversia con determinazione contrattuale.
Il lodo rituale come “atto di giustizia”. Riflessioni sulla funzione dei c.dd. modelli arbitrali a garanzia del giusto processo
TARTAGLIA POLCINI A
2015-01-01
Abstract
Sommario: 1. Profili introduttivi: dalla condanna dell'indeterminatezza della convenzione arbitrale alla negazione della pretesa convertibilità funzionale tra arbitrato rituale e irrituale, sull'assunto della qualificazione del (solo) lodo rituale quale atto di giustizia: spunti da un "obiter dictum". - 2. Giustizia arbitrale e giurisdizione statuale: dalla contrapposizione alla concorrenza, fino alla convergenza nel modello conformativo del "giusto processo regolato dalla legge". - 3. Segue: i tratti salienti dell'itinerario giurisprudenziale che conduce dal (vizio genetico del) problema dell'"an" alla (virtù funzionale della) prospettiva del "quomodo" della giustizia arbitrale nella dimensione costituzionale della giurisdizione. - 4. Segue: il progressivo declino della volontà, quale fondamento del rimedio arbitrale. Generalizzazione del ricorso a modelli conformati di giustizia, nell'arbitrato societario introdotto dalla riforma del 2003 e premesse per l'adozione di un modello paradigmatico di arbitrato su base convenzionale, ex artt. 806 ss. c.p.c. dopo la novella del 2006. - 5. Rilievi conclusivi: sulla necessaria conformazione del giudizio arbitrale e del lodo che ne scaturisce ai principi fondamentali, sostanziali e processuali, dell'ordinamento, nel ribadito parallelismo tra arbitrato e processo. - 6. Segue: la scelta normativa in favore dell'arbitrato rituale, quale modello generale di garanzia dell'effettività della tutela, in mancanza di apposita deroga espressa per la definizione della controversia con determinazione contrattuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.