Il lavoro della Commissione AIFIRM “NPE risk: evoluzione delle metodologie e delle strategie e gestione di de-risking” si pone l’obiettivo di fornire strumenti volti a trovare soluzioni di mitigazione dei possibili effetti sui bilanci bancari dei non performing loans nonché di analizzare in dettaglio le strategie di recupero e/o deconsolidamento delle posizioni deteriorate (collateralizzate o meno) aventi l’obiettivo di favorire il de-risking delle banche senza trascurare la necessità di mantenere adeguati livelli di redditività e di patrimonializzazione. In tale contesto di mercato, le complessive strategie attivabili per traguardare gli obiettivi su richiamati, rispettando di conseguenza i desiderata del Regolatore in termini di indicatori di rischio creditizio, potrebbero beneficiare di alcune tendenze che si stanno osservando sul mercato che necessitano di uno specifico approfondimento: - lo sviluppo di nuove strutture finanziarie finalizzate a deconsolidare i crediti e conseguentemente evitare l’applicazione delle disposizioni concernenti il livello minimo di rettifica prudenziale previsto dalla disciplina in materia di calendar provisioning, trovando un punto di sintesi fra le esigenze di derisking e quelle di mantenimento di supporto alla clientela delle banche; - il ruolo significativo delle strutture di Servicing, valutate sulla loro esperienza consolidata nel recupero sia in termini di volumi sia di speditezza d’azione, adottando differenti logiche e modalità di interazione con la clientela; - la modellizzazione (in ottica forward looking) della parte high risk del portafoglio crediti in bonis (tipicamente allocati nello “Stage 2” ex IFRS9), al fine di consentire una proattiva definizione di azioni di gestione proattiva volte a ridurne il tasso di ingresso in non performing loans ovvero a coprirne il rischio di decadimento attraverso contratti di credit default swap negoziati per determinati livelli di PD/LGD/EL con Asset Management Company (AMC) esterne con conseguente mitigazione degli impatti economici, patrimoniali e sugli indicatori di rischio che ne deriverebbero . Il lavoro si articoli in quattro capitoli: Capitolo 1, “Contesto di mercato e tendenze osservabili nelle NPE” Capitolo 2, “Modelli evoluti di de-risking” Capitolo 3, “Modelli di recovery risk e di pricing delle NPE” Capitolo 4, “Servicing e workout”

NPE risk: evoluzione delle metodologie e delle strategie e gestione di de-risking

Malinconico Antonella;
2023-01-01

Abstract

Il lavoro della Commissione AIFIRM “NPE risk: evoluzione delle metodologie e delle strategie e gestione di de-risking” si pone l’obiettivo di fornire strumenti volti a trovare soluzioni di mitigazione dei possibili effetti sui bilanci bancari dei non performing loans nonché di analizzare in dettaglio le strategie di recupero e/o deconsolidamento delle posizioni deteriorate (collateralizzate o meno) aventi l’obiettivo di favorire il de-risking delle banche senza trascurare la necessità di mantenere adeguati livelli di redditività e di patrimonializzazione. In tale contesto di mercato, le complessive strategie attivabili per traguardare gli obiettivi su richiamati, rispettando di conseguenza i desiderata del Regolatore in termini di indicatori di rischio creditizio, potrebbero beneficiare di alcune tendenze che si stanno osservando sul mercato che necessitano di uno specifico approfondimento: - lo sviluppo di nuove strutture finanziarie finalizzate a deconsolidare i crediti e conseguentemente evitare l’applicazione delle disposizioni concernenti il livello minimo di rettifica prudenziale previsto dalla disciplina in materia di calendar provisioning, trovando un punto di sintesi fra le esigenze di derisking e quelle di mantenimento di supporto alla clientela delle banche; - il ruolo significativo delle strutture di Servicing, valutate sulla loro esperienza consolidata nel recupero sia in termini di volumi sia di speditezza d’azione, adottando differenti logiche e modalità di interazione con la clientela; - la modellizzazione (in ottica forward looking) della parte high risk del portafoglio crediti in bonis (tipicamente allocati nello “Stage 2” ex IFRS9), al fine di consentire una proattiva definizione di azioni di gestione proattiva volte a ridurne il tasso di ingresso in non performing loans ovvero a coprirne il rischio di decadimento attraverso contratti di credit default swap negoziati per determinati livelli di PD/LGD/EL con Asset Management Company (AMC) esterne con conseguente mitigazione degli impatti economici, patrimoniali e sugli indicatori di rischio che ne deriverebbero . Il lavoro si articoli in quattro capitoli: Capitolo 1, “Contesto di mercato e tendenze osservabili nelle NPE” Capitolo 2, “Modelli evoluti di de-risking” Capitolo 3, “Modelli di recovery risk e di pricing delle NPE” Capitolo 4, “Servicing e workout”
2023
979-12-80245-21-2
non performing exposures - risk management - banche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/59094
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