Scopo: Un’adeguata redditività è condizione necessaria per governare gli auspicabili processi sostenibili di crescita e sviluppo uniti a indispensabili innovazioni. La crisi internazionale del 2008 e le dinamiche dei successivi contesti competitivi hanno perciò imposto adeguati strumenti di monitoraggio degli equilibri economici interni, da comparare con la performance di realtà esemplari simili, individuando divari e formulando proposte per raggiungere esiti migliori. Il full paper illustra gli esiti di una ricerca empirica quantitativa sui bilanci di 502 piccole e medie imprese (PMI) innovative di diversi settori, con un fatturato superiore a € 800.000: oltre ad esprimere ponderati giudizi sulla dinamica della redditività del decennio post crisi (2008-2017), propone utili confronti tra le tre macroaree del Paese (Nord, Centro e Sud) e fornisce indicazioni per il controllo delle performance di ogni unità produttiva. Metodologia: Dalla banca dati Aida sono stati tratti i bilanci del campione delle aziende caratterizzate dall’appartenenza alla categoria delle Piccole e medie aziende italiane che operano nel campo dell’innovazione tecnologica (PMI innovative), distinguendoli anche per area geografica. Sono stati quindi calcolati i principali indici reddituali (Roe, Roa, Roi e Ros) medi di ogni anno per l’Italia e per ogni macroarea. I dati sono stati assoggettati a numerose elaborazioni statistiche e rappresentati graficamente. Per il confronto tra le macroregioni ci si è avvalsi dei metodi Anova e Tukey-Kramer. Ogni esito è stato opportunamente illustrato e commentato. Risultati: Gli esiti sono difficilmente interpretabili per andamenti incostanti e per le differenze statisticamente significative tra le macroregioni. Si registra una tendenziale riduzione dei valori di Roe e Roa fino al 2014, per poi migliorare. Roi e Ros hanno trend altalenanti. Non si nota, dunque, l’attesa crescita post crisi del 2008: la redditività sembra essere stata influenzata da altri fattori relativamente svincolati dalla crisi finanziaria internazionale. L’analisi disaggregata per aree mostra esiti eterogenei: ciò conferma l’importanza della localizzazione geografica nello sviluppo di iniziative imprenditoriali di questo tipo. In futuro, un’indagine analoga dovrà realizzarsi sugli indici patrimoniali e finanziari, pure considerando le relazioni tra profitti e potenzialità di autofinanziamento. Migliorerebbe l’osservazione un campione esteso anche alle imprese più piccole e una analisi articolata per coorti di aziende, tracciando trend per attività avviate nello stesso anno che operano nello stesso settore economico. Le analisi quantitative di bilancio dovrebbero, poi, integrarsi anche con studi qualitativi e valutazioni interdisciplinari, considerando le funzioni sociali e, quindi, occupazionali delle imprese. Ciò consentirebbe anche di stimare l’effettiva possibilità di implementare strategie sostenibili, fondate su adeguate risorse autoprodotte. Implicazioni: Il benchmarking da analisi di bilancio può essere utile alle autorità pubbliche centrali e periferiche, oltre che alle imprese. Gli organi di governo nazionale e locale possono valutare i risultati delle agevolazioni e indirizzare meglio le azioni di sostegno all’innovazione. Le singole imprese possono individuare più facilmente le azioni necessarie a colmare possibili gap con attività simili, creando le premesse di adeguati programmi di miglioramento, nell’ambito della pianificazione strategica sostenibile. Così si rivaluta anche l’importanza del bilancio a fini gestionali per tessere opportune strategie di crescita e sviluppo, eventualmente rispondendo a sollecitazioni derivanti da squilibri e crisi di diversa origine e natura. La situazione italiana, infine, può essere utile riferimento per tutti i Paesi dediti alle innovazioni tecnologiche, pur implementate da piccole e medie imprese.

La redditività post crisi delle PMI innovative italiane per uno sviluppo sostenibile: esiti di un’indagine decennale sui bilanci

Migliaccio Guido
Writing – Original Draft Preparation
;
Pavone Pietro
Writing – Original Draft Preparation
2022-01-01

Abstract

Scopo: Un’adeguata redditività è condizione necessaria per governare gli auspicabili processi sostenibili di crescita e sviluppo uniti a indispensabili innovazioni. La crisi internazionale del 2008 e le dinamiche dei successivi contesti competitivi hanno perciò imposto adeguati strumenti di monitoraggio degli equilibri economici interni, da comparare con la performance di realtà esemplari simili, individuando divari e formulando proposte per raggiungere esiti migliori. Il full paper illustra gli esiti di una ricerca empirica quantitativa sui bilanci di 502 piccole e medie imprese (PMI) innovative di diversi settori, con un fatturato superiore a € 800.000: oltre ad esprimere ponderati giudizi sulla dinamica della redditività del decennio post crisi (2008-2017), propone utili confronti tra le tre macroaree del Paese (Nord, Centro e Sud) e fornisce indicazioni per il controllo delle performance di ogni unità produttiva. Metodologia: Dalla banca dati Aida sono stati tratti i bilanci del campione delle aziende caratterizzate dall’appartenenza alla categoria delle Piccole e medie aziende italiane che operano nel campo dell’innovazione tecnologica (PMI innovative), distinguendoli anche per area geografica. Sono stati quindi calcolati i principali indici reddituali (Roe, Roa, Roi e Ros) medi di ogni anno per l’Italia e per ogni macroarea. I dati sono stati assoggettati a numerose elaborazioni statistiche e rappresentati graficamente. Per il confronto tra le macroregioni ci si è avvalsi dei metodi Anova e Tukey-Kramer. Ogni esito è stato opportunamente illustrato e commentato. Risultati: Gli esiti sono difficilmente interpretabili per andamenti incostanti e per le differenze statisticamente significative tra le macroregioni. Si registra una tendenziale riduzione dei valori di Roe e Roa fino al 2014, per poi migliorare. Roi e Ros hanno trend altalenanti. Non si nota, dunque, l’attesa crescita post crisi del 2008: la redditività sembra essere stata influenzata da altri fattori relativamente svincolati dalla crisi finanziaria internazionale. L’analisi disaggregata per aree mostra esiti eterogenei: ciò conferma l’importanza della localizzazione geografica nello sviluppo di iniziative imprenditoriali di questo tipo. In futuro, un’indagine analoga dovrà realizzarsi sugli indici patrimoniali e finanziari, pure considerando le relazioni tra profitti e potenzialità di autofinanziamento. Migliorerebbe l’osservazione un campione esteso anche alle imprese più piccole e una analisi articolata per coorti di aziende, tracciando trend per attività avviate nello stesso anno che operano nello stesso settore economico. Le analisi quantitative di bilancio dovrebbero, poi, integrarsi anche con studi qualitativi e valutazioni interdisciplinari, considerando le funzioni sociali e, quindi, occupazionali delle imprese. Ciò consentirebbe anche di stimare l’effettiva possibilità di implementare strategie sostenibili, fondate su adeguate risorse autoprodotte. Implicazioni: Il benchmarking da analisi di bilancio può essere utile alle autorità pubbliche centrali e periferiche, oltre che alle imprese. Gli organi di governo nazionale e locale possono valutare i risultati delle agevolazioni e indirizzare meglio le azioni di sostegno all’innovazione. Le singole imprese possono individuare più facilmente le azioni necessarie a colmare possibili gap con attività simili, creando le premesse di adeguati programmi di miglioramento, nell’ambito della pianificazione strategica sostenibile. Così si rivaluta anche l’importanza del bilancio a fini gestionali per tessere opportune strategie di crescita e sviluppo, eventualmente rispondendo a sollecitazioni derivanti da squilibri e crisi di diversa origine e natura. La situazione italiana, infine, può essere utile riferimento per tutti i Paesi dediti alle innovazioni tecnologiche, pur implementate da piccole e medie imprese.
2022
9788835139317
Benchmarking, Roe, Roa, Roi, Ros, Anova, Tukey-Kramer
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/56659
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