Che la Terra si trovi in uno stato critico è, per Zarka, ormai un dato incontrovertibile, essendo sovrasfruttata e depredata da continui e massicci interventi di appropriazione a scopo produttivo; interventi spesso ciechi e avventati che proliferano nel nostro tempo aumentando le disuguaglianze all’interno delle società e tra le varie parti del mondo. Sembra che l’uomo assurdamente abbia perso la consapevo-lezza che la Terra non sia solo un globo che vaga per l’universo ruotando su se stessa e intorno al Sole: essa è anche, e soprattutto, il nostro mondo abitabile, la nostra casa, l’unica che abbiamo, da tra-mandare alle generazioni future. Distrug-gendola inopinatamente, quasi in modo programmatico, di certo, l’umanità non potrà fare a meno di distruggere se stessa. È dunque sempre più urgente prendere coscienza del grave pericolo che stiamo correndo e porvi rimedio, se vogliamo evitare un inesorabile destino di catastrofe e di morte. Molto si dice e si scrive sui possibili modelli di sviluppo alternativi, ma quello che manca è un principio teorico che illustri in modo chiaro gli obiettivi della svolta che occorre intraprendere. La sfida dell’opera di Zarka è quella di “ripensare, attraverso il concetto di inap-propriabilità, il nostro essere in relazione con gli altri, con l’umanità e con tutti gli esseri viventi”; un ripensamento che si basa su tre pilastri, che includono la sfera cosmopolitica, quella politica ed etica. Una svolta che sappia correggere prima che sia troppo tardi, il nostro modo di vivere e agire, individualmente e collettivamente, per superare l’alea nichilista contemporanea e restituire la speranza in un futuro che non sia segnato dallo spettro della catastrofe.

La sfida di Zarka: L'Inappropriabilité de la Terre. Una ricostruzione analitica dell’opera

ZAVATTA L.
2021-01-01

Abstract

Che la Terra si trovi in uno stato critico è, per Zarka, ormai un dato incontrovertibile, essendo sovrasfruttata e depredata da continui e massicci interventi di appropriazione a scopo produttivo; interventi spesso ciechi e avventati che proliferano nel nostro tempo aumentando le disuguaglianze all’interno delle società e tra le varie parti del mondo. Sembra che l’uomo assurdamente abbia perso la consapevo-lezza che la Terra non sia solo un globo che vaga per l’universo ruotando su se stessa e intorno al Sole: essa è anche, e soprattutto, il nostro mondo abitabile, la nostra casa, l’unica che abbiamo, da tra-mandare alle generazioni future. Distrug-gendola inopinatamente, quasi in modo programmatico, di certo, l’umanità non potrà fare a meno di distruggere se stessa. È dunque sempre più urgente prendere coscienza del grave pericolo che stiamo correndo e porvi rimedio, se vogliamo evitare un inesorabile destino di catastrofe e di morte. Molto si dice e si scrive sui possibili modelli di sviluppo alternativi, ma quello che manca è un principio teorico che illustri in modo chiaro gli obiettivi della svolta che occorre intraprendere. La sfida dell’opera di Zarka è quella di “ripensare, attraverso il concetto di inap-propriabilità, il nostro essere in relazione con gli altri, con l’umanità e con tutti gli esseri viventi”; un ripensamento che si basa su tre pilastri, che includono la sfera cosmopolitica, quella politica ed etica. Una svolta che sappia correggere prima che sia troppo tardi, il nostro modo di vivere e agire, individualmente e collettivamente, per superare l’alea nichilista contemporanea e restituire la speranza in un futuro che non sia segnato dallo spettro della catastrofe.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/53378
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact