Il saggio mira a chiarire la reale dimensione della funzione nomofilattica della Corte di cassazione, attualmente affermata dall’art. 65 ord. giud., in forza del quale la Corte suprema «assicura l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge». Agli inizi del secolo scorso, Piero Calamandrei tentò di far passare l’idea secondo la quale il compito istituzionale della Cassazione fosse proprio quello di garantire la nomofilachia, ma il suo tentativo naufragò soprattutto a seguito dell’entrata in vigore della Costituzione, che assegnò al ricorso per cassazione la funzione principale di assicurare alle parti il diritto a impugnare le decisioni illegittime. Nonostante ciò, a fronte della crisi del giudice supremo, oppresso dal crescente arretrato, molti hanno proposto di limitare il diritto delle parti di impugnare, al fine di recuperare la funzione nomofilattica della Cassazione, ma tali proposte radicali non sono state accolte nelle riforme. In conclusione, ai fini della risoluzione della crisi, appare più opportuno aumentare i giudici ed eliminare istituti superflui, lasciando all’autonomia organizzativa della Corte la cura della nomofilachia.
La funzione nomofilattica della Corte di cassazione tra mito e realtà
DAMIANI
2021-01-01
Abstract
Il saggio mira a chiarire la reale dimensione della funzione nomofilattica della Corte di cassazione, attualmente affermata dall’art. 65 ord. giud., in forza del quale la Corte suprema «assicura l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge». Agli inizi del secolo scorso, Piero Calamandrei tentò di far passare l’idea secondo la quale il compito istituzionale della Cassazione fosse proprio quello di garantire la nomofilachia, ma il suo tentativo naufragò soprattutto a seguito dell’entrata in vigore della Costituzione, che assegnò al ricorso per cassazione la funzione principale di assicurare alle parti il diritto a impugnare le decisioni illegittime. Nonostante ciò, a fronte della crisi del giudice supremo, oppresso dal crescente arretrato, molti hanno proposto di limitare il diritto delle parti di impugnare, al fine di recuperare la funzione nomofilattica della Cassazione, ma tali proposte radicali non sono state accolte nelle riforme. In conclusione, ai fini della risoluzione della crisi, appare più opportuno aumentare i giudici ed eliminare istituti superflui, lasciando all’autonomia organizzativa della Corte la cura della nomofilachia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.