Abstract presence of important volcanic phenomena during the whole Quaternary. Furthermore, the Campana Plain evidences a more precocious and prolonged subsidence (partially still active) which interested an area progressively more extensive. The Sele Plain instead is interested by important movements of subsidence mostly during the Middle Pleistocene when it starts suffering a centripetal migration of the sedimentary domains. The depressions occupied by the minor plains of the Cilento area have a more recent ongm and can be related with the events that governed the deposition of the Persano Complex in the Sele Plain. Also the phases of uplift occured at the end of the Middle Pleistocene and the beginning of the Upper Pleistocene can be easily compared with those of similar entity interesting the Sele Plain. While tectonic movements continued to interest the latter plain also after the Last Interglacial, the Cilento area gained tectonic stability after that moment.

Riassunto Il margine tirrenico dell'Appennino meridionale è caratterizzato dalla presenza di depressioni strutturali tipo « graben » attualmente occupate da piane alluvionali costiere (Piana Campana, Piana del Sele e pianure minori del Cilento). L'analisi della loro evoluzione geomorfologica e neotettonica mette in luce dei comportamenti sostanzialmente diversificati, sia nello spazio che nel tempo, legati evidentemente ad un'analoga articolazione tettonica nell'evoluzione dell'intero margine di questo settore della catena appenninica. Nonostante la scarsezza dei dati stratigrafici profondi non consenta di chiarire il significato geodinamico di questi bassi strutturali e i meccanismi che hanno condotto alla loro individuazione, risulta chiaro che tali aree hanno raggiunto la loro attuale configurazione attraverso gli eventi tettonici quaternari seguiti alla strutturazione compressiva della catena sud appenninica. In particolare, la loro individuazione può essere senz'altro messa in relazione alle ultime fasi di migrazione verso nord-est del dominio estensionale connesso all'apertura del bacino tirrenico, ma le caratteristiche geometriche sembrano suggerire l'esistenza di altre componenti tettoniche (probabilmente faglie trascorrenti sinistre) oltre a quelle dirette legate al progressivo rifting del bacino retro-arco. L'analisi delle caratteristiche geologiche e delle evidenze geomorfologiche di ogni singola piana studiata permette di sottolineare alcune differenze sostanziali nella loro evoluzione quaternaria. Il confronto fra la Piana Campana, la più ampia fra le depressioni costiere in esame, e la Piana del Sele evidenzia per la prima una geometria più marcatamente allungata in direzione appenninica e la presenza di un vulcanismo attivo durante tutto il Quaternario. Essa, inoltre, risulta interessata da una subsidenza più precoce (infra-pleistocenica) e prolungata(localmente ancora attiva) che va ad estendersi ad un'area progressivamente più ampia, mentre la Piana del Sele è interessata da importanti movimenti di subsidenza principalmente durante il Pleistocene medio, in coincidenza ad una migrazione centripeta, e quindi ad una riduzione, dei domini di sedimentazione. Le depressioni occupate dalle pianure minori della costa del Cilento hanno una origine più recente che può essere messa in relazione con gli eventi tettonici di ribassamento che innescarono la deposizione del Complesso medio pleistocenico di Persano nella Piana del Sele. Anche le fasi di sollevamento del Pleistocene medio finale e dell'inizio del Pleisto-

L'evoluzione delle pianure costiere della Campania: Geomorfologia e Neotettonica

RUSSO F;
1995-01-01

Abstract

Abstract presence of important volcanic phenomena during the whole Quaternary. Furthermore, the Campana Plain evidences a more precocious and prolonged subsidence (partially still active) which interested an area progressively more extensive. The Sele Plain instead is interested by important movements of subsidence mostly during the Middle Pleistocene when it starts suffering a centripetal migration of the sedimentary domains. The depressions occupied by the minor plains of the Cilento area have a more recent ongm and can be related with the events that governed the deposition of the Persano Complex in the Sele Plain. Also the phases of uplift occured at the end of the Middle Pleistocene and the beginning of the Upper Pleistocene can be easily compared with those of similar entity interesting the Sele Plain. While tectonic movements continued to interest the latter plain also after the Last Interglacial, the Cilento area gained tectonic stability after that moment.
1995
Riassunto Il margine tirrenico dell'Appennino meridionale è caratterizzato dalla presenza di depressioni strutturali tipo « graben » attualmente occupate da piane alluvionali costiere (Piana Campana, Piana del Sele e pianure minori del Cilento). L'analisi della loro evoluzione geomorfologica e neotettonica mette in luce dei comportamenti sostanzialmente diversificati, sia nello spazio che nel tempo, legati evidentemente ad un'analoga articolazione tettonica nell'evoluzione dell'intero margine di questo settore della catena appenninica. Nonostante la scarsezza dei dati stratigrafici profondi non consenta di chiarire il significato geodinamico di questi bassi strutturali e i meccanismi che hanno condotto alla loro individuazione, risulta chiaro che tali aree hanno raggiunto la loro attuale configurazione attraverso gli eventi tettonici quaternari seguiti alla strutturazione compressiva della catena sud appenninica. In particolare, la loro individuazione può essere senz'altro messa in relazione alle ultime fasi di migrazione verso nord-est del dominio estensionale connesso all'apertura del bacino tirrenico, ma le caratteristiche geometriche sembrano suggerire l'esistenza di altre componenti tettoniche (probabilmente faglie trascorrenti sinistre) oltre a quelle dirette legate al progressivo rifting del bacino retro-arco. L'analisi delle caratteristiche geologiche e delle evidenze geomorfologiche di ogni singola piana studiata permette di sottolineare alcune differenze sostanziali nella loro evoluzione quaternaria. Il confronto fra la Piana Campana, la più ampia fra le depressioni costiere in esame, e la Piana del Sele evidenzia per la prima una geometria più marcatamente allungata in direzione appenninica e la presenza di un vulcanismo attivo durante tutto il Quaternario. Essa, inoltre, risulta interessata da una subsidenza più precoce (infra-pleistocenica) e prolungata(localmente ancora attiva) che va ad estendersi ad un'area progressivamente più ampia, mentre la Piana del Sele è interessata da importanti movimenti di subsidenza principalmente durante il Pleistocene medio, in coincidenza ad una migrazione centripeta, e quindi ad una riduzione, dei domini di sedimentazione. Le depressioni occupate dalle pianure minori della costa del Cilento hanno una origine più recente che può essere messa in relazione con gli eventi tettonici di ribassamento che innescarono la deposizione del Complesso medio pleistocenico di Persano nella Piana del Sele. Anche le fasi di sollevamento del Pleistocene medio finale e dell'inizio del Pleisto-
Quaternario, Pianure costiere, Geomorfologia, Campania, Datazioni assolute.; Quaternary, Radiometric datings, Coastal plains, Geomorphology, Southen Apennine.
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