Questo saggio parte dall’enucleazione della distinzione tra le nozioni di diritti “umani” e di “diritti “fondamentali” per riflettere sul percorso di affermazione dei diritti fondamentali lungo la storia contemporanea. In relazione a tale percorso è evidenziata la rilevanza sia del processo positivizzazione delle istanze etiche ad essi sottesi, sia del processo di generalizzazione della tutela. Dopo un inquadramento generale delle tematiche affrontate, il paragrafo introduttivo del saggio focalizza l’attenzione, cogliendo l’occasione della celebrazione del suo settantesimo anniversario, sul ruolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, come punto di arrivo e, al contempo, di partenza, nell’ambito di un percorso di affermazione dei diritti umani, da svolgersi tanto all’interno degli Stati quanto a livello del diritto internazionale e sovranazionale. Il saggio si concentra poi sull’evoluzione del sistema di garanzia dei diritti fondamentali nell’ambito dell’ordinamento comunitario (e poi dell’Unione Europea), particolarmente interessante per il suo configurarsi come esperienza dotata di caratteristiche sia degli Stati, sia delle “normali” organizzazioni internazionali. Viene ripercorso lo sviluppo del succitato sistema di garanzia dei diritti fondamentali, evidenziandosi il ruolo svolto dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia e l’impatto della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea nella costruzione di un equilibrio non sempre facile tra livello euro-unitario e livello nazionale. Una particolare attenzione viene infine dedicata ad alcuni recenti approcci della Corte costituzionale italiana (si vedano, tra le altre, le sentenze nn. 269/2017 e 115/2018) che paiono veicolare la volontà di riaffermare una centralità della Corte costituzionale come giudice dei diritti fondamentali, a fronte di un rischio di “marginalizzazione” rispetto al circuito giudici comuni-Corte di Giustizia. Questi approcci sono esaminati, focalizzando l’attenzione su profili molto interessanti, attinenti alle relazioni tra organi giurisdizionali (nazionali e sovranazionali). La conclusione del percorso analitico, riconosciuto il volto necessariamente pluralistico dei “diritti costituzionali europei”, evidenzia il ruolo che è anche la politica è chiamata a svolgere in vista di una piena effettività di tali diritti.
I diritti fondamentali europei tra processi di positivizzazione normativa e ruolo dei giudici (e della politica). Riflessioni intorno ad alcuni recenti sviluppi in materia di rapporti tra Corte costituzionale, Corte di Giustizia e giudici comuni
Casamassima V
2019-01-01
Abstract
Questo saggio parte dall’enucleazione della distinzione tra le nozioni di diritti “umani” e di “diritti “fondamentali” per riflettere sul percorso di affermazione dei diritti fondamentali lungo la storia contemporanea. In relazione a tale percorso è evidenziata la rilevanza sia del processo positivizzazione delle istanze etiche ad essi sottesi, sia del processo di generalizzazione della tutela. Dopo un inquadramento generale delle tematiche affrontate, il paragrafo introduttivo del saggio focalizza l’attenzione, cogliendo l’occasione della celebrazione del suo settantesimo anniversario, sul ruolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, come punto di arrivo e, al contempo, di partenza, nell’ambito di un percorso di affermazione dei diritti umani, da svolgersi tanto all’interno degli Stati quanto a livello del diritto internazionale e sovranazionale. Il saggio si concentra poi sull’evoluzione del sistema di garanzia dei diritti fondamentali nell’ambito dell’ordinamento comunitario (e poi dell’Unione Europea), particolarmente interessante per il suo configurarsi come esperienza dotata di caratteristiche sia degli Stati, sia delle “normali” organizzazioni internazionali. Viene ripercorso lo sviluppo del succitato sistema di garanzia dei diritti fondamentali, evidenziandosi il ruolo svolto dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia e l’impatto della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea nella costruzione di un equilibrio non sempre facile tra livello euro-unitario e livello nazionale. Una particolare attenzione viene infine dedicata ad alcuni recenti approcci della Corte costituzionale italiana (si vedano, tra le altre, le sentenze nn. 269/2017 e 115/2018) che paiono veicolare la volontà di riaffermare una centralità della Corte costituzionale come giudice dei diritti fondamentali, a fronte di un rischio di “marginalizzazione” rispetto al circuito giudici comuni-Corte di Giustizia. Questi approcci sono esaminati, focalizzando l’attenzione su profili molto interessanti, attinenti alle relazioni tra organi giurisdizionali (nazionali e sovranazionali). La conclusione del percorso analitico, riconosciuto il volto necessariamente pluralistico dei “diritti costituzionali europei”, evidenzia il ruolo che è anche la politica è chiamata a svolgere in vista di una piena effettività di tali diritti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.