Per ricordare degnamente la figura di Gino Capozzi (compianto Maestro che ci ha lasciato alla fine di novembre dell'anno scorso) autentico "filosofo oltre l'uomo" - parafrasando il titolo di un suo successo editoriale dedicato a Giovanni Gentile - occorre tratteggiare il periodo storico e lo sviluppo di pensiero dell'Italia prima e dopo la Seconda guerra mondiale in cui si è formata la sua preparazione di pensatore e di giurista. Il sodalizio prima, e la rottura del rapporto solidale poi, tra Gentile e Croce, è stato un punto nodale della storia del pensiero e dello scenario politico del nostro Paese di quell'epoca, che ha visto dissolversi la loro fama di "dioscuri" della filosofia italiana e formarsi quella di antagonisti che si sono contesi la sua leadership. Tuttavia, anche in questo conflitto, non esente da durezze ed asprezze. Gentile e Croce non hanno cessato di essere un punto di riferimento, per meglio dire, un "asse di equilibrio" per la cultura italiana, tanto che non si può contraddire o contestare l'uno senza rifarsi e appoggiarsi idealmente all'altro, se si escludono poche immancabili eccezioni. Ma il dissidio tra i due, d'un tratto, diventa irrimediabile: da un certo momento in poi, Gentile diventa l'anti-Croce, Croce diventa l'anti-Gentile. La cultura italiana si spezza nella divisione dei seguaci dell'uno e dell'altro filosofo, con non pochi tradimenti e passaggi specie da Gentile a Croce. Nel contempo, la filosofia di Gentile si sviluppa come una filosofia che, da un lato, ha parentele con indirizzi diversi del pensiero europeo, ad esempio con la fenomenologia trascendentale ed esistenziale; dall'altro ha possibili ramificazioni che puntano su tre nuovi filoni di pensiero: la prima è la filosofia della praxis, con le sue radici nel pensiero marxiano e le sue implicazioni comuniste; il secondo è il problematicismo, o via della ricerca di Ugo Spirito che, è l'estrema conseguenza critica, se non contraddittoria, deN'attualismo. Il terzo è il praxeologismo di Gino Capozzi, da considerare come un nucleo di senso che va svolto nel disegno di una nuova filosofia.

Il praxeologismo di Gino Capozzi, filosofo oltre l'uomo

Laura Zavatta
2019-01-01

Abstract

Per ricordare degnamente la figura di Gino Capozzi (compianto Maestro che ci ha lasciato alla fine di novembre dell'anno scorso) autentico "filosofo oltre l'uomo" - parafrasando il titolo di un suo successo editoriale dedicato a Giovanni Gentile - occorre tratteggiare il periodo storico e lo sviluppo di pensiero dell'Italia prima e dopo la Seconda guerra mondiale in cui si è formata la sua preparazione di pensatore e di giurista. Il sodalizio prima, e la rottura del rapporto solidale poi, tra Gentile e Croce, è stato un punto nodale della storia del pensiero e dello scenario politico del nostro Paese di quell'epoca, che ha visto dissolversi la loro fama di "dioscuri" della filosofia italiana e formarsi quella di antagonisti che si sono contesi la sua leadership. Tuttavia, anche in questo conflitto, non esente da durezze ed asprezze. Gentile e Croce non hanno cessato di essere un punto di riferimento, per meglio dire, un "asse di equilibrio" per la cultura italiana, tanto che non si può contraddire o contestare l'uno senza rifarsi e appoggiarsi idealmente all'altro, se si escludono poche immancabili eccezioni. Ma il dissidio tra i due, d'un tratto, diventa irrimediabile: da un certo momento in poi, Gentile diventa l'anti-Croce, Croce diventa l'anti-Gentile. La cultura italiana si spezza nella divisione dei seguaci dell'uno e dell'altro filosofo, con non pochi tradimenti e passaggi specie da Gentile a Croce. Nel contempo, la filosofia di Gentile si sviluppa come una filosofia che, da un lato, ha parentele con indirizzi diversi del pensiero europeo, ad esempio con la fenomenologia trascendentale ed esistenziale; dall'altro ha possibili ramificazioni che puntano su tre nuovi filoni di pensiero: la prima è la filosofia della praxis, con le sue radici nel pensiero marxiano e le sue implicazioni comuniste; il secondo è il problematicismo, o via della ricerca di Ugo Spirito che, è l'estrema conseguenza critica, se non contraddittoria, deN'attualismo. Il terzo è il praxeologismo di Gino Capozzi, da considerare come un nucleo di senso che va svolto nel disegno di una nuova filosofia.
2019
Hegel, Gentile, Croce, Spirito, Capozzi, Attualismo, Problematicismo, Praxeologismo
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/40246
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact