Il movimento dei Critical legal studies, avvalendosi della nota argomentazione che il diritto sostanziale è “destinato a collassare nella politica”, suffraga la tesi che esso sia infine “completamente politico nella sua creazione, interpretazione, e applicazione”. Al contrario di ciò che af-fermano le tradizionali correnti di pensiero, secondo i Crits, il corpus giuridico è un sistema prescrittivo che i giudici costrui-scono gradualmente interpretando i prin-cipi della legge sulla base degli ordina-menti dell’economia di mercato, della politica democratica e della società civile. Gli individui sono legati a doppio nodo alle comunità, alla classe socio-economica di appartenenza, al genere, alla razza e ad altre condizioni di vita che determinano e quindi limitano le loro scelte; condizioni per le quali cessano di essere soggetti e attori autonomi nella modalità kantiana-mente intesa. Benché non si possa coerentemente ac-cogliere sic et simpliciter l’affermazione “il diritto è politica”, occorre riconoscere l’intensità e la perspicacia delle critiche mosse dai CLS all’intera organizzazione sociale spesso plasmata nel senso di una nietzscheana civiltà in declino, che tende a incoraggiare ed accrescere il consenso regnante su uno status quo ingiusto ma comunemente e irriflessivamente subito.
La sfida dei CLS alla mainstream legal scholarship
Zavatta Laura
2018-01-01
Abstract
Il movimento dei Critical legal studies, avvalendosi della nota argomentazione che il diritto sostanziale è “destinato a collassare nella politica”, suffraga la tesi che esso sia infine “completamente politico nella sua creazione, interpretazione, e applicazione”. Al contrario di ciò che af-fermano le tradizionali correnti di pensiero, secondo i Crits, il corpus giuridico è un sistema prescrittivo che i giudici costrui-scono gradualmente interpretando i prin-cipi della legge sulla base degli ordina-menti dell’economia di mercato, della politica democratica e della società civile. Gli individui sono legati a doppio nodo alle comunità, alla classe socio-economica di appartenenza, al genere, alla razza e ad altre condizioni di vita che determinano e quindi limitano le loro scelte; condizioni per le quali cessano di essere soggetti e attori autonomi nella modalità kantiana-mente intesa. Benché non si possa coerentemente ac-cogliere sic et simpliciter l’affermazione “il diritto è politica”, occorre riconoscere l’intensità e la perspicacia delle critiche mosse dai CLS all’intera organizzazione sociale spesso plasmata nel senso di una nietzscheana civiltà in declino, che tende a incoraggiare ed accrescere il consenso regnante su uno status quo ingiusto ma comunemente e irriflessivamente subito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.