Il lavoro, dopo un ampio approfondimento dello scenario nazionale e regionale del sistema della domanda e dell’offerta turistica, prova a dare una lettura in chiave turistica del Sistema Irpinia. Partendo dall’analisi della domanda, approfondisce innanzitutto le dimensioni di un’Irpinia «plurale», in quanto accanto alle risorse naturalistico-ambientali si registrano una pluralità di altre risorse, dalle produzioni enogastronomiche ai luoghi di culto, dalle risorse archeologiche a quelle storico-culturali, ad alto potenziale turistico e articolabile in tre dimensioni identitarie: la dimensione naturalistico-ambientale, la dimensione della tipicità, la dimensione storico-culturale. Il quadro della domanda si completa con un dettaglio sui flussi turistici, ancora di rimbalzo e fortemente escursionistico. L’analisi del sistema di offerta restituisce una ricettività sostenuta essenzialmente da strutture extra-alberghiere (b&b, country house, agriturismi, primi tentativi di albergo diffuso), che risponde alla logica della recettività in sostenibilità e avvalora e sostiene le potenzialità di turismo rurale, community based, dei borghi, enogastronomico. E in questa direzione vanno anche le politiche, dettagliate nell’ultima parte del lavoro: le istituzioni non solo a livello regionale ma anche a livello locale hanno preso consapevolezza della rilevanza strategica che il turismo può avere per l’economia del territorio irpino; e ciò è confermato anche dalle forme aggregative non istituzionali ma spontanee messe in atto negli ultimi anni, in parte volte a sostenere le iniziative turistiche in parte a ridurre la scarsa visibilità del territorio irpino nello scenario turistico nazionale ed internazionale.
Il Turismo
Cresta A.
2016-01-01
Abstract
Il lavoro, dopo un ampio approfondimento dello scenario nazionale e regionale del sistema della domanda e dell’offerta turistica, prova a dare una lettura in chiave turistica del Sistema Irpinia. Partendo dall’analisi della domanda, approfondisce innanzitutto le dimensioni di un’Irpinia «plurale», in quanto accanto alle risorse naturalistico-ambientali si registrano una pluralità di altre risorse, dalle produzioni enogastronomiche ai luoghi di culto, dalle risorse archeologiche a quelle storico-culturali, ad alto potenziale turistico e articolabile in tre dimensioni identitarie: la dimensione naturalistico-ambientale, la dimensione della tipicità, la dimensione storico-culturale. Il quadro della domanda si completa con un dettaglio sui flussi turistici, ancora di rimbalzo e fortemente escursionistico. L’analisi del sistema di offerta restituisce una ricettività sostenuta essenzialmente da strutture extra-alberghiere (b&b, country house, agriturismi, primi tentativi di albergo diffuso), che risponde alla logica della recettività in sostenibilità e avvalora e sostiene le potenzialità di turismo rurale, community based, dei borghi, enogastronomico. E in questa direzione vanno anche le politiche, dettagliate nell’ultima parte del lavoro: le istituzioni non solo a livello regionale ma anche a livello locale hanno preso consapevolezza della rilevanza strategica che il turismo può avere per l’economia del territorio irpino; e ciò è confermato anche dalle forme aggregative non istituzionali ma spontanee messe in atto negli ultimi anni, in parte volte a sostenere le iniziative turistiche in parte a ridurre la scarsa visibilità del territorio irpino nello scenario turistico nazionale ed internazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.