L’istituto del patto di famiglia introdotto nel corso del 2006 avrebbe dovuto rappresentare nelle intenzioni del legislatore lo strumento privilegiato per il passaggio dell’impresa nell’ambito familiare. In realtà le molte incertezze interpretative che ne hanno rallentato in sede di prima applicazione la diffusione, trovano solo ora soluzione con i primi chiarimenti dell’Amministrazione finanziaria e con i contributi della dottrina. In attesa che anche la giurisprudenza si pronunzi sulle questioni ancora aperte viene analizzata la disciplina fiscale dell’istituto sia sotto il profilo dell’imposizione diretta che di quella indiretta. Il tutto attraverso l’individuazione del valore sociale dell’impresa e della necessità della sua conservazione nella delicata fase del passaggio generazionale quale criterio giustificativo della disciplina agevolativa introdotta.
Prime riflessioni sul trattamento tributario del patto di famiglia
PURI P
2008-01-01
Abstract
L’istituto del patto di famiglia introdotto nel corso del 2006 avrebbe dovuto rappresentare nelle intenzioni del legislatore lo strumento privilegiato per il passaggio dell’impresa nell’ambito familiare. In realtà le molte incertezze interpretative che ne hanno rallentato in sede di prima applicazione la diffusione, trovano solo ora soluzione con i primi chiarimenti dell’Amministrazione finanziaria e con i contributi della dottrina. In attesa che anche la giurisprudenza si pronunzi sulle questioni ancora aperte viene analizzata la disciplina fiscale dell’istituto sia sotto il profilo dell’imposizione diretta che di quella indiretta. Il tutto attraverso l’individuazione del valore sociale dell’impresa e della necessità della sua conservazione nella delicata fase del passaggio generazionale quale criterio giustificativo della disciplina agevolativa introdotta.File | Dimensione | Formato | |
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