ABSTRACT Monte Miseno is one of the tens of volcanoes forming the Phlegrean Fields near Naples. Its northern slope is marked at the base by a small terrace that rests at 7-8 meters a.s.l. and consists of alternating beach deposits, sometimes fossiliferous, and fluvial-palustrine sediments. This sequence occurs also within the ruins of a Roman thermal building that was built up during the II century A.D. and then abandoned toward the end of IV century. Two stratigraphic sections located within the ruins were studied in detail in order to clarify the sedimentary and environmental evolution. The archaeological content of some layers and the analysis of the relationships between sedimentation and episodes of late re-occupation of the building (into which furnaces for ceramics had been active during VI-VII and XI-XII centuries) allowed us to date some of the events recorded in the sequence. The data obtained permit to give new interesting details about timing and rating of the bradiseismic movements that affected the area during medieval times. The data gained at Miseno's Terma, coupled with those regarding the submerged ruins of the roman harbour of Miseno, allow to estimate a total subsidence of 10-11 meters between the 8th and 10th century, and a total uplift of some 5 meters between the 13th century and today. Another important result of our study is that the medieval bradiseismic oscillations affected a much wider area of the Phlegrean Fields than the one indicated by previous Authors, who assumed that it had the same extent and position of the area of modern bradiseisms.

RIASSUNTO Una superficie terrazzata disposta intorno ai 7-8 m di quota è presente alla base del versante settentrionale di Monte Miseno. Essa è costituita da alternanze di sedimenti di spiaggia, a luoghi fossiliferi, e sedimenti continentali di ambiente fluvio-palustre. L'età di questi sedimenti è compresa tra la fine del IV sec. d.C. ed il XVTII sec. Essi poggiano sui ruderi di un grande complesso termale romano del II sec. d .C. abbandonato verso la fine del IV sec. Negli ambienti della terma affiorano due importanti sezioni stratigrafiche che consentono di osservare le relazioni tra i terreni della superficie terrazzata e due livelli di occupazione antropica rappresentati da due fornaci, utilizzate per la produzione di oggetti ceramici, attive, rispettivamente, nel VI-VII sec. e nell'XI-XII sec. La stretta relazione che lega gli ambienti in cui i sedimenti si deposero ai livelli di occupazione antropica del sito ci ha consentito di ricostruire le alterne vicende di questo settore dei Campi Flegrei legate ai moti bradisismici che hanno interessato l'area in epoca medioevale. I dati emersi da questo studio permettono di chiarire alcuni punti della storia del bradisisma puteolano in tale epoca, durante la quale la superficie interessata dal fenomeno doveva essere molto più vasta di quella attualmente riconosciuta e limitata al Golfo di Pozzuoli. Inoltre, grazie alla presenza nella stessa area misenate dei resti sommersi dell'antico molo del porto romano, è stato possibile stimare a circa 10-ll m l'entità massima dello sprofondamento dell'area a causa dei moti bradisismici. A più antichi fenomeni vulcano-tettonici è stata attribuita una paleofalesia disposta intorno ai 50 m di quota sul versante settentrionale di Monte Miseno. Molto verosimilmente essa rappresenta un antico livello di base dell'erosione correlabile ai ben noti depositi olocenici terrazzati de «La Starza» presso Pozzuoli.

La successione dei terreni di età post-romana delle Terme di Miseno (Napoli): nuovi dati per la storia e la stratigrafia del bradisisma puteolano

RUSSO F;
1991-01-01

Abstract

ABSTRACT Monte Miseno is one of the tens of volcanoes forming the Phlegrean Fields near Naples. Its northern slope is marked at the base by a small terrace that rests at 7-8 meters a.s.l. and consists of alternating beach deposits, sometimes fossiliferous, and fluvial-palustrine sediments. This sequence occurs also within the ruins of a Roman thermal building that was built up during the II century A.D. and then abandoned toward the end of IV century. Two stratigraphic sections located within the ruins were studied in detail in order to clarify the sedimentary and environmental evolution. The archaeological content of some layers and the analysis of the relationships between sedimentation and episodes of late re-occupation of the building (into which furnaces for ceramics had been active during VI-VII and XI-XII centuries) allowed us to date some of the events recorded in the sequence. The data obtained permit to give new interesting details about timing and rating of the bradiseismic movements that affected the area during medieval times. The data gained at Miseno's Terma, coupled with those regarding the submerged ruins of the roman harbour of Miseno, allow to estimate a total subsidence of 10-11 meters between the 8th and 10th century, and a total uplift of some 5 meters between the 13th century and today. Another important result of our study is that the medieval bradiseismic oscillations affected a much wider area of the Phlegrean Fields than the one indicated by previous Authors, who assumed that it had the same extent and position of the area of modern bradiseisms.
1991
RIASSUNTO Una superficie terrazzata disposta intorno ai 7-8 m di quota è presente alla base del versante settentrionale di Monte Miseno. Essa è costituita da alternanze di sedimenti di spiaggia, a luoghi fossiliferi, e sedimenti continentali di ambiente fluvio-palustre. L'età di questi sedimenti è compresa tra la fine del IV sec. d.C. ed il XVTII sec. Essi poggiano sui ruderi di un grande complesso termale romano del II sec. d .C. abbandonato verso la fine del IV sec. Negli ambienti della terma affiorano due importanti sezioni stratigrafiche che consentono di osservare le relazioni tra i terreni della superficie terrazzata e due livelli di occupazione antropica rappresentati da due fornaci, utilizzate per la produzione di oggetti ceramici, attive, rispettivamente, nel VI-VII sec. e nell'XI-XII sec. La stretta relazione che lega gli ambienti in cui i sedimenti si deposero ai livelli di occupazione antropica del sito ci ha consentito di ricostruire le alterne vicende di questo settore dei Campi Flegrei legate ai moti bradisismici che hanno interessato l'area in epoca medioevale. I dati emersi da questo studio permettono di chiarire alcuni punti della storia del bradisisma puteolano in tale epoca, durante la quale la superficie interessata dal fenomeno doveva essere molto più vasta di quella attualmente riconosciuta e limitata al Golfo di Pozzuoli. Inoltre, grazie alla presenza nella stessa area misenate dei resti sommersi dell'antico molo del porto romano, è stato possibile stimare a circa 10-ll m l'entità massima dello sprofondamento dell'area a causa dei moti bradisismici. A più antichi fenomeni vulcano-tettonici è stata attribuita una paleofalesia disposta intorno ai 50 m di quota sul versante settentrionale di Monte Miseno. Molto verosimilmente essa rappresenta un antico livello di base dell'erosione correlabile ai ben noti depositi olocenici terrazzati de «La Starza» presso Pozzuoli.
Campi Flegrei, Bradisisma, Geomorfologia, Stratigrafia, Archeologia, Olocene.; Phlegrean Fields, Bradiseismic movements, Geomorphology, Stratigraphy, Archaeology, Holocene.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/1532
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