La nuova sensibilità ai processi culturali è ampiamente messa in luce dalle numerose iniziative a livello europeo per ciò che riguarda la promozione dello sviluppo degli scambi culturali, del rispetto delle differenze culturali, di nuovi stimoli alla creazione e alla diffusione di prodotti artistici e culturali, il tutto nel quadro di un generale processo di globalizzazione, di sviluppo dei nuovi metodi di comunicazione e d’accelerazione dell’integrazione e della coesione sociale a livello europeo. Si pensi, a solo titolo di esempio, alle indicazioni contenute nel Trattato sull’Unione Europea (art. 128), ai tre Programmi di azione adottati dalla Commissione (Kaleidoscope, Raphael, Ariane), agli studi sul settore audiovisivo, alla recente approvazione dell’European Community Framework Programme in supporto f Culture (2000-2004), al Libro Verde del 2010 – Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare.L’elaborazione di politiche e di strumenti di supporto per le industrie culturali e creative deve prendere in considerazione la dimensione locale e regionale. Un modello di sviluppo integrato deve riconoscere il contributo delle industrie culturali e creative allo sviluppo economico e alla coesione sociale di un territorio. Le strategie vanno definite a livello territoriale dalle autorità responsabili delle varie politiche assieme alla società civile (network istituzionale e sociale per la governance del patrimonio culturale).Per Benevento l’attività teatrale è una risorsa storica di grande valore, un’eccellenza della città, sia per qualità e ampiezza dell’offerta sia per partecipazione e fedeltà del pubblico. Promuovere Benevento come Città dei Teatri vuol dire promuovere la vitalità culturale della città, quale luogo di stimoli e opportunità per tutti i cittadini (piccoli e grandi!), una filiera produttiva importante per quantità e capacità di innovazione, un elemento di attrattività e di fascino distintivo. L’offerta però deve essere ricca e coprire tutto il panorama teatrale: lirica, balletto, musica, teatro. La gestione dei Teatri storici e di altri eventuali spazi scenici che la città può offrire dovrà necessariamente prevedere una migliore e più efficiente dialettica tra pubblico e privato: la debolezza dei sistemi gestionali dei beni culturali in Italia dipende da una eccessiva presenza della mano pubblica e dalla scarsa presenza di “addetti ai lavori”. I Teatri, spesso chiusi o in stato di abbandono, vanno affidati nella gestione a compagnie teatrali, soggetti, organizzazioni, organismi che lavorano professionalmente nel Teatro, che sanno come “abitarli” e dunque come farli “rivivere” promuovendo un programma di attività, eventi, laboratori didattici. La presenza degli “artisti” in questi luoghi è la condizione fondamentale per valorizzare questo particolare settore del nostro immenso e variegato Patrimonio Culturale.
BENEVENTO CITTA' DEI TEATRI
DEL PRETE ROSSELLA;
2012-01-01
Abstract
La nuova sensibilità ai processi culturali è ampiamente messa in luce dalle numerose iniziative a livello europeo per ciò che riguarda la promozione dello sviluppo degli scambi culturali, del rispetto delle differenze culturali, di nuovi stimoli alla creazione e alla diffusione di prodotti artistici e culturali, il tutto nel quadro di un generale processo di globalizzazione, di sviluppo dei nuovi metodi di comunicazione e d’accelerazione dell’integrazione e della coesione sociale a livello europeo. Si pensi, a solo titolo di esempio, alle indicazioni contenute nel Trattato sull’Unione Europea (art. 128), ai tre Programmi di azione adottati dalla Commissione (Kaleidoscope, Raphael, Ariane), agli studi sul settore audiovisivo, alla recente approvazione dell’European Community Framework Programme in supporto f Culture (2000-2004), al Libro Verde del 2010 – Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare.L’elaborazione di politiche e di strumenti di supporto per le industrie culturali e creative deve prendere in considerazione la dimensione locale e regionale. Un modello di sviluppo integrato deve riconoscere il contributo delle industrie culturali e creative allo sviluppo economico e alla coesione sociale di un territorio. Le strategie vanno definite a livello territoriale dalle autorità responsabili delle varie politiche assieme alla società civile (network istituzionale e sociale per la governance del patrimonio culturale).Per Benevento l’attività teatrale è una risorsa storica di grande valore, un’eccellenza della città, sia per qualità e ampiezza dell’offerta sia per partecipazione e fedeltà del pubblico. Promuovere Benevento come Città dei Teatri vuol dire promuovere la vitalità culturale della città, quale luogo di stimoli e opportunità per tutti i cittadini (piccoli e grandi!), una filiera produttiva importante per quantità e capacità di innovazione, un elemento di attrattività e di fascino distintivo. L’offerta però deve essere ricca e coprire tutto il panorama teatrale: lirica, balletto, musica, teatro. La gestione dei Teatri storici e di altri eventuali spazi scenici che la città può offrire dovrà necessariamente prevedere una migliore e più efficiente dialettica tra pubblico e privato: la debolezza dei sistemi gestionali dei beni culturali in Italia dipende da una eccessiva presenza della mano pubblica e dalla scarsa presenza di “addetti ai lavori”. I Teatri, spesso chiusi o in stato di abbandono, vanno affidati nella gestione a compagnie teatrali, soggetti, organizzazioni, organismi che lavorano professionalmente nel Teatro, che sanno come “abitarli” e dunque come farli “rivivere” promuovendo un programma di attività, eventi, laboratori didattici. La presenza degli “artisti” in questi luoghi è la condizione fondamentale per valorizzare questo particolare settore del nostro immenso e variegato Patrimonio Culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.