Gaetano Pecora (a cura di), Guido Cortese. Scritti giornalistici, Rubbettino editore, Soveria-Mannelli 2010, pp.382 Gaetano Pecora è professore associato confermato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Sannio Area 14/B. (Macrosettore: Storia politica). Settore scientifico-disciplinare: SPS/02 (“Storia delle dottrine politiche”). Settore concorsuale: 14/B1 (“Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche”). Abstract: Il volume raccoglie gli articoli più significativi che Guido Cortese pubblicò su “il Giornale”, nell’arco di tempo che si distende tra il 1944 e il 1957. Fu quella la stagione in cui il liberalismo italiano conobbe una delle sue fioriture più belle, bella di quella bellezza che si accende in una circostanza sola: quando c’è perfetta corrispondenza tra l’opera di un uomo e i suoi ideali. Sia l’opera che gli ideali di Guido Cortese (che fu anche eletto alla Costituente) vengono ricostruiti nel saggio introduttivo, dove si esaminano gli argomenti che egli oppose alle insidie del totalitarismo (poco importa di quale colore, se rosso o nero, se collettivista o clericale). Il tutto senza dimenticare che per Cortese, che per la sua sensibilità di “liberale coerente”, se era vero che la giustizia senza la libertà avrebbe inaugurato la tirannia, era ancora più vero che la libertà senza la giustizia si sarebbe rattrappita nel privilegio, perdendo con ciò stesso ogni luce di nobiltà.
Guido Cortese. Scritti giornalistici
PECORA G
2010-01-01
Abstract
Gaetano Pecora (a cura di), Guido Cortese. Scritti giornalistici, Rubbettino editore, Soveria-Mannelli 2010, pp.382 Gaetano Pecora è professore associato confermato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Sannio Area 14/B. (Macrosettore: Storia politica). Settore scientifico-disciplinare: SPS/02 (“Storia delle dottrine politiche”). Settore concorsuale: 14/B1 (“Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche”). Abstract: Il volume raccoglie gli articoli più significativi che Guido Cortese pubblicò su “il Giornale”, nell’arco di tempo che si distende tra il 1944 e il 1957. Fu quella la stagione in cui il liberalismo italiano conobbe una delle sue fioriture più belle, bella di quella bellezza che si accende in una circostanza sola: quando c’è perfetta corrispondenza tra l’opera di un uomo e i suoi ideali. Sia l’opera che gli ideali di Guido Cortese (che fu anche eletto alla Costituente) vengono ricostruiti nel saggio introduttivo, dove si esaminano gli argomenti che egli oppose alle insidie del totalitarismo (poco importa di quale colore, se rosso o nero, se collettivista o clericale). Il tutto senza dimenticare che per Cortese, che per la sua sensibilità di “liberale coerente”, se era vero che la giustizia senza la libertà avrebbe inaugurato la tirannia, era ancora più vero che la libertà senza la giustizia si sarebbe rattrappita nel privilegio, perdendo con ciò stesso ogni luce di nobiltà.File | Dimensione | Formato | |
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