Il lavoro ha l'obiettivo di ponderare l'articolato fenomeno delle 'reti contrattuali' mediante l'analisi di molteplici prospettive valutative. Il confronto dialettico tra scienza economica, sociale e giuridica può, in tale contesto, tradursi in proficuo dialogo pur nella consapevolezza che i fondamenti di giustificazione e i procedimenti di verifica, a ciascuno sottesi, conservano una distinta appartenenza. La riflessione muove, pertanto, dall'apprezzamento della contrattazione tra imprese e di taluni caratteri fisionomici atti a palesare una innovata significatività dell'elemento organizzativo, utile alla comprensione e alla costruzione di sistemi aggregativi complessi: reti di contratti bilaterali, costruite nell'attività imprenditoriale. Tali fattispecie sembrano collidere con le categorie euristiche dell'efficacia giuridica e del contratto, cosi come consegnate alla tradizione e dalle quali, tuttavia, non è dato prescindere. Ne consegue la individuazione di concreti indici in funzione dei quali si esprime la rilevanza giuridica dei fenomeni reticolari, quali forme di manifestazione dell'iniziativa economica che devono conformarsi alla utilità sociale ed essere sottoposte al giudizio di meritevolezza. In tale contesto utili elementi di disciplina vengono desunti sia dalla normativa antitrust relativa alle intese restrittive della concorrenza, sia dalle regole sui gruppi di imprese, in particolare derivanti da situazioni di controllo contrattuale. L'argomentazione tende, dunque, a tracciare all'interno del vigente ordinamento effettive indicazioni di disciplina, disancorate da rigide compartimentazioni del giuridico e interpretate alla luce di una ermeneutica assiologica e sistematica orientata al momento applicativo.

Reti contrattuali e organizzazione dell’attività di impresa, Napoli, ESI, 2008, pp. 1-352.

CREA C
2008-01-01

Abstract

Il lavoro ha l'obiettivo di ponderare l'articolato fenomeno delle 'reti contrattuali' mediante l'analisi di molteplici prospettive valutative. Il confronto dialettico tra scienza economica, sociale e giuridica può, in tale contesto, tradursi in proficuo dialogo pur nella consapevolezza che i fondamenti di giustificazione e i procedimenti di verifica, a ciascuno sottesi, conservano una distinta appartenenza. La riflessione muove, pertanto, dall'apprezzamento della contrattazione tra imprese e di taluni caratteri fisionomici atti a palesare una innovata significatività dell'elemento organizzativo, utile alla comprensione e alla costruzione di sistemi aggregativi complessi: reti di contratti bilaterali, costruite nell'attività imprenditoriale. Tali fattispecie sembrano collidere con le categorie euristiche dell'efficacia giuridica e del contratto, cosi come consegnate alla tradizione e dalle quali, tuttavia, non è dato prescindere. Ne consegue la individuazione di concreti indici in funzione dei quali si esprime la rilevanza giuridica dei fenomeni reticolari, quali forme di manifestazione dell'iniziativa economica che devono conformarsi alla utilità sociale ed essere sottoposte al giudizio di meritevolezza. In tale contesto utili elementi di disciplina vengono desunti sia dalla normativa antitrust relativa alle intese restrittive della concorrenza, sia dalle regole sui gruppi di imprese, in particolare derivanti da situazioni di controllo contrattuale. L'argomentazione tende, dunque, a tracciare all'interno del vigente ordinamento effettive indicazioni di disciplina, disancorate da rigide compartimentazioni del giuridico e interpretate alla luce di una ermeneutica assiologica e sistematica orientata al momento applicativo.
2008
9788849511840
Reti contrattuali; Gruppi; Contratti tra imprese
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