Il volume esamina il rapporto tra diritto e volontà di potenza in Nietzsche, rilevando come, secondo il filosofo tedesco, non sia il diritto a limitare la potenza, bensì la potenza a imporre il diritto. Il diritto è creato dalla saggezza (die Klugheit) di por fine alla guerra e all’inutile sperpero tra potenze che cercano di accordarsi, giungendo a un reciproco riconoscimento di diritti, per evitare gli eventi dannosi causati da un inutile e continuo contrasto. I diritti, in qualità di riconosciuti e garantiti gradi di potenza (anerkannte und gewährleistete Machtgrade), sono affermazioni nei confronti di altre potenze, mentre i doveri definiscono i limiti di una potenza, ovvero ciò che essa è costretta a riconoscere ad altre potenze come diritto non riuscendo a conquistare un’assoluta supremazia. La funzione legittimante del diritto in uno Stato permette alle potenze, e a determinati rapporti di forza, di sussistere in una condizione di sicurezza duratura, contando sull’altrui riconoscimento e rispetto. Se il rapporto di forza che sta alla base del diritto riesce a fare emergere la parte più nobile dell’umanità, gli ordinamenti giuridici diventano garanti di un ordine superiore e si realizza il necessario presupposto della società: quello che essa giunga a rappresentare il più alto tipo di “uomo” e da ciò deduca il suo diritto a combattere ciò che le è ostile come ciò che è ostile in se stesso.
Il diritto nella volontà di potenza - Saggi su Nietzsche
Zavatta L.
2016-01-01
Abstract
Il volume esamina il rapporto tra diritto e volontà di potenza in Nietzsche, rilevando come, secondo il filosofo tedesco, non sia il diritto a limitare la potenza, bensì la potenza a imporre il diritto. Il diritto è creato dalla saggezza (die Klugheit) di por fine alla guerra e all’inutile sperpero tra potenze che cercano di accordarsi, giungendo a un reciproco riconoscimento di diritti, per evitare gli eventi dannosi causati da un inutile e continuo contrasto. I diritti, in qualità di riconosciuti e garantiti gradi di potenza (anerkannte und gewährleistete Machtgrade), sono affermazioni nei confronti di altre potenze, mentre i doveri definiscono i limiti di una potenza, ovvero ciò che essa è costretta a riconoscere ad altre potenze come diritto non riuscendo a conquistare un’assoluta supremazia. La funzione legittimante del diritto in uno Stato permette alle potenze, e a determinati rapporti di forza, di sussistere in una condizione di sicurezza duratura, contando sull’altrui riconoscimento e rispetto. Se il rapporto di forza che sta alla base del diritto riesce a fare emergere la parte più nobile dell’umanità, gli ordinamenti giuridici diventano garanti di un ordine superiore e si realizza il necessario presupposto della società: quello che essa giunga a rappresentare il più alto tipo di “uomo” e da ciò deduca il suo diritto a combattere ciò che le è ostile come ciò che è ostile in se stesso.File | Dimensione | Formato | |
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