Riassunto Senza dubbio la storia vulcanologica del Somma-Vesuvio è la più ricca e documentata in assoluto e non solo dal punta di vista scientifico. Però, se molto e in dettaglio si conosce, tuttavia molto ancora resta da svelare. Ciò è vero soprattutto per le numerosissime eruzioni vesuviane che si sono succedute nel periodo 1631-1944: cioè quelle piu vicine a noi e con le quali la popolazione residente intorno al vulcano ha dovuto convivere accettandone i vantaggi e gli svantaggi. Purtroppo, solo alcune delle eruzioni avvenute in questo periodo (1631, 1906 e 1944), con taglio scientifico o documentaristico, sono già state descritte: molte altre, quindi, mancano all'appello e sono proprio queUe cosiddette "minori", pur se caratterizzate da discreta energia esplosiva in quanto eruzioni parossistiche finali di un ciclo eruttivo. Sono queste, appunto, le eruzioni che più hanno interagito e con alta frequenza nella definizione del rapporto uomo-ambiente nelle nostre aree, da sempre caratterizzate da alto rischio vulcanico. Infatti, esse hanna contribuito massicciamente a plasmare e modificare il paesaggio su cui oggi svolgiamo le nostre attività in genere e a formare il nostro "atipico" stato psicologico che ci pone in relazione di affetti con il vulcano: ora definito "sterminator" e ora definito liricamente "'a Muntagna". Questo contributo servirà a chi vuole conoscere nel dettaglio le fenomenologie di un'eruzione cosiddetta "minore" del Vesuvio, raccontata direttamente con le parole di chi l'ha vissuta, giorno per giorno e ora per ora, e attraverso le quali sono trasmesse anche la vasta gamma di sensazioni - dalla paura allo stupore - e di stati d'animo. Sotto il profilo scientifico lo scopo principale del presente lavoro è quello di documentare in dettaglio, attraverso una oculata ricostruzione cronistorica, l'eruzione vesuviana accaduta la sera del 15 Giugno 1794; di questa eruzione si illustrano le varie manifestazioni eruttive e le conseguenze che queste hanna avuto, in termini di modificazioni fisiche, sul territorio interessato dall'evento eruttivo. La ricostruzione del fenomeno e del ciclo eruttivo in cui si inserisce sono state desunte dagli oltre 60 lavori disponibili in archivio su questo tema, costituiti essenzialmente da cronache, canzoni, poesie, anacreontiche. In particolare, l'interesse è stato rivolto all'analisi ragionata di poco più di una ventina di cronache dell'epoca, redatte da testimoni oculari, alcuni dei quali studiosi ed osservatori scientifici di chiara fama (Hamilton, Breislak, Barba, Duca della Torre, ecc.). Disegni, incisioni e mappe allegate alle cronache esaminate hanno indubbiamente facilitato il compito e in taluni casi hanno perfino permesso di capire tipologia, modalità, entità ed evoluzione del fenomeno eruttivo: come se questa fosse mostrata attraverso una serie di fotografie. All'acquisizione dei dati storici ha fatto puntuale riscontro, talvolta, la verifica sul terreno di alcuni elementi notevoli: ad esempio, è risultata oltremodo preziosa la pianta del Morghen, ancorchè rilevata con delle imperfezioni doverosamente accettabili per l'epoca in cui e stata realizzata (fine del '700), per il dettaglio con cui è rilevata la coltre lavica che coprì o distrusse la cittadina di Torre del Greco e sulla quale oggi sorge gran parte del nuovo centro storico. Per brevita, dalle cronache sono stati tratti solo quei brani riguardanti particolari situazioni o descrittivi di fenomenologie caratterizzanti direttamente o indirettamente lo svolgimento dell'eruzione ovvero momenti particolari della stessa. Qualora il gentile lettore volesse approfondirne la conoscenza può comunque servirsi della ricca e aggiornata bibliografia finale sull'argomento, per gran parte acquisibile nelle maggiori biblioteche napoletane. Perla realizzazione di questa lavoro un particolare ringraziamento va all'amico Franco Formicola, per avermi fornito parte del materiale documentale sull'eruzione di cui particolarmente ricca è la sua biblioteca personale, ai miei allievi geomorfologi, che mi hanno aiutato nella elaborazione del testo e delle immagini, e, infine, ma non ultimo, ad Angelandrea Casale, che con il solito e contagioso entusiasmo mi ha incoraggiato nella realizzazione e pubblicazione dell'opera.

L’eruzione del Vesuvio del 1794. Breve storia di un ciclo eruttivo, cronaca dell’eruzione e modificazioni geomorfologiche del paesaggio vesuviano

RUSSO F
2003-01-01

Abstract

Riassunto Senza dubbio la storia vulcanologica del Somma-Vesuvio è la più ricca e documentata in assoluto e non solo dal punta di vista scientifico. Però, se molto e in dettaglio si conosce, tuttavia molto ancora resta da svelare. Ciò è vero soprattutto per le numerosissime eruzioni vesuviane che si sono succedute nel periodo 1631-1944: cioè quelle piu vicine a noi e con le quali la popolazione residente intorno al vulcano ha dovuto convivere accettandone i vantaggi e gli svantaggi. Purtroppo, solo alcune delle eruzioni avvenute in questo periodo (1631, 1906 e 1944), con taglio scientifico o documentaristico, sono già state descritte: molte altre, quindi, mancano all'appello e sono proprio queUe cosiddette "minori", pur se caratterizzate da discreta energia esplosiva in quanto eruzioni parossistiche finali di un ciclo eruttivo. Sono queste, appunto, le eruzioni che più hanno interagito e con alta frequenza nella definizione del rapporto uomo-ambiente nelle nostre aree, da sempre caratterizzate da alto rischio vulcanico. Infatti, esse hanna contribuito massicciamente a plasmare e modificare il paesaggio su cui oggi svolgiamo le nostre attività in genere e a formare il nostro "atipico" stato psicologico che ci pone in relazione di affetti con il vulcano: ora definito "sterminator" e ora definito liricamente "'a Muntagna". Questo contributo servirà a chi vuole conoscere nel dettaglio le fenomenologie di un'eruzione cosiddetta "minore" del Vesuvio, raccontata direttamente con le parole di chi l'ha vissuta, giorno per giorno e ora per ora, e attraverso le quali sono trasmesse anche la vasta gamma di sensazioni - dalla paura allo stupore - e di stati d'animo. Sotto il profilo scientifico lo scopo principale del presente lavoro è quello di documentare in dettaglio, attraverso una oculata ricostruzione cronistorica, l'eruzione vesuviana accaduta la sera del 15 Giugno 1794; di questa eruzione si illustrano le varie manifestazioni eruttive e le conseguenze che queste hanna avuto, in termini di modificazioni fisiche, sul territorio interessato dall'evento eruttivo. La ricostruzione del fenomeno e del ciclo eruttivo in cui si inserisce sono state desunte dagli oltre 60 lavori disponibili in archivio su questo tema, costituiti essenzialmente da cronache, canzoni, poesie, anacreontiche. In particolare, l'interesse è stato rivolto all'analisi ragionata di poco più di una ventina di cronache dell'epoca, redatte da testimoni oculari, alcuni dei quali studiosi ed osservatori scientifici di chiara fama (Hamilton, Breislak, Barba, Duca della Torre, ecc.). Disegni, incisioni e mappe allegate alle cronache esaminate hanno indubbiamente facilitato il compito e in taluni casi hanno perfino permesso di capire tipologia, modalità, entità ed evoluzione del fenomeno eruttivo: come se questa fosse mostrata attraverso una serie di fotografie. All'acquisizione dei dati storici ha fatto puntuale riscontro, talvolta, la verifica sul terreno di alcuni elementi notevoli: ad esempio, è risultata oltremodo preziosa la pianta del Morghen, ancorchè rilevata con delle imperfezioni doverosamente accettabili per l'epoca in cui e stata realizzata (fine del '700), per il dettaglio con cui è rilevata la coltre lavica che coprì o distrusse la cittadina di Torre del Greco e sulla quale oggi sorge gran parte del nuovo centro storico. Per brevita, dalle cronache sono stati tratti solo quei brani riguardanti particolari situazioni o descrittivi di fenomenologie caratterizzanti direttamente o indirettamente lo svolgimento dell'eruzione ovvero momenti particolari della stessa. Qualora il gentile lettore volesse approfondirne la conoscenza può comunque servirsi della ricca e aggiornata bibliografia finale sull'argomento, per gran parte acquisibile nelle maggiori biblioteche napoletane. Perla realizzazione di questa lavoro un particolare ringraziamento va all'amico Franco Formicola, per avermi fornito parte del materiale documentale sull'eruzione di cui particolarmente ricca è la sua biblioteca personale, ai miei allievi geomorfologi, che mi hanno aiutato nella elaborazione del testo e delle immagini, e, infine, ma non ultimo, ad Angelandrea Casale, che con il solito e contagioso entusiasmo mi ha incoraggiato nella realizzazione e pubblicazione dell'opera.
2003
Vulcanologia, Somma-Vesuvio, Eruzioni vesuviane, Geomorfologia vulcanica, Provincia di Napoli, Rischio vulcanico.; Volcanology, Somma-Vesuvius, Naples, Volcanic geomorphology, Vesuvian eruptions chronicles, Volcanic risk.
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