Gaetano Pecora, Il pensiero politico di Gaetano Filangieri, Rubbettino editore, Soveria-Mannelli 2008, pp.252. Gaetano Pecora è professore associato confermato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Sannio Area 14/B (Macrosettore: “Storia politica”). Settore scientifico-disciplinare: SPS/02 (“Storia delle dottrine politiche”). Settore Concorsuale: 14/B1 (“Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche”). Abstract: Quando apparvero i primi due libri de La scienza della legislazione – era il 1780 – il nome di Gaetano Filangieri volò alta nella fama dei contemporanei che lo salutarono come l’apostolo del riscatto sociale. Poi, però, auspice anche la requisitoria di Benjamin Constant (correva il biennio 1822-1824), quello stesso nome venne atterrato nella fangaia del confuso e del contraddittorio. Con la conseguenza che per molto tempo la Scienza fu tenuta in conto di opera minore, senza risonanza di eco. Salvo poi – in giorni più vicini a noi – essere risollevata nella stima pubblica da studiosi più benevoli, i quali l’onorano come uno dei momenti più alti della sapienza liberale. Da qui, dalle altalenanti fortune di Filangieri (accuratamente descritte nella parte prima del saggio), da qui le domande che costellano il libro, specie nella sua seconda metà. Intanto: chi ha ragione? Gli esaltatori o i denigratori? E poi: si tratta solo di capricci esegetici? O gli screzi interpretativi riflettono un pensiero che ha una indole contrastata e che perciò stesso si apre alle letture più divergenti? La tesi del libro è proprio questa: Filangieri, dall’inizio alla fine, fu conteso da due opposti ideali – l’individiualista e l’organicista – senza che mai l’uno prendesse il definitivo sopravvento sull’altro. Con la conseguenza che il suo pensiero politico acquista in varietà e colore quello che qualche volta perde in profondità e coerenza. Il libro è stato segnalato su “La Repubblica” (12 aprile 2008) e recensito su “Il Sole 24 ore” (20 luglio 2008), il “Corriere della Sera” (15 dicembre 2008), “Panorama” (27 marzo 2008); “Il Mattino” (4 marzo 2008); il “Corriere del Mezzogiorno” (16 marzo 2008); “La Repubblica/Napoli” (29 febbraio 2008).

Il pensiero politico di Gaetano Filangieri

PECORA G
2008-01-01

Abstract

Gaetano Pecora, Il pensiero politico di Gaetano Filangieri, Rubbettino editore, Soveria-Mannelli 2008, pp.252. Gaetano Pecora è professore associato confermato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Sannio Area 14/B (Macrosettore: “Storia politica”). Settore scientifico-disciplinare: SPS/02 (“Storia delle dottrine politiche”). Settore Concorsuale: 14/B1 (“Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche”). Abstract: Quando apparvero i primi due libri de La scienza della legislazione – era il 1780 – il nome di Gaetano Filangieri volò alta nella fama dei contemporanei che lo salutarono come l’apostolo del riscatto sociale. Poi, però, auspice anche la requisitoria di Benjamin Constant (correva il biennio 1822-1824), quello stesso nome venne atterrato nella fangaia del confuso e del contraddittorio. Con la conseguenza che per molto tempo la Scienza fu tenuta in conto di opera minore, senza risonanza di eco. Salvo poi – in giorni più vicini a noi – essere risollevata nella stima pubblica da studiosi più benevoli, i quali l’onorano come uno dei momenti più alti della sapienza liberale. Da qui, dalle altalenanti fortune di Filangieri (accuratamente descritte nella parte prima del saggio), da qui le domande che costellano il libro, specie nella sua seconda metà. Intanto: chi ha ragione? Gli esaltatori o i denigratori? E poi: si tratta solo di capricci esegetici? O gli screzi interpretativi riflettono un pensiero che ha una indole contrastata e che perciò stesso si apre alle letture più divergenti? La tesi del libro è proprio questa: Filangieri, dall’inizio alla fine, fu conteso da due opposti ideali – l’individiualista e l’organicista – senza che mai l’uno prendesse il definitivo sopravvento sull’altro. Con la conseguenza che il suo pensiero politico acquista in varietà e colore quello che qualche volta perde in profondità e coerenza. Il libro è stato segnalato su “La Repubblica” (12 aprile 2008) e recensito su “Il Sole 24 ore” (20 luglio 2008), il “Corriere della Sera” (15 dicembre 2008), “Panorama” (27 marzo 2008); “Il Mattino” (4 marzo 2008); il “Corriere del Mezzogiorno” (16 marzo 2008); “La Repubblica/Napoli” (29 febbraio 2008).
2008
97-888-49819175
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