L’Autrice richiama l’attenzione su un fondo archivistico beneventano, quello dell’Archivio dell’Istituto San Filippo Neri, che potrebbe migliorare la conoscenza della storia socio-economica di Benevento tra età moderna e contemporanea. La documentazione ritrovata è pertinente all’assetto monastico e fondiario dell’énclave pontificia in età moderna, fa luce sui contratti di enfiteusi, sulle attività produttive e artigianali del territorio, sulla tipologia delle coltivazioni, sul commercio al minuto e su quello all’ingrosso, sulla produzione e sulla circolazione del grano, sull’attività creditizia e su quella degli investimenti, sul mercato immobiliare e sull’attività edilizia, sui locali apparati di potere, sulle professioni, sulle strategie patrimoniali delle famiglie più ricche, nonché sulla gestione di conventi, monasteri e reclusori, istituzioni strutturalmente integrate nel tessuto politico e socioeconomico del territorio. Resta il problema della tutela, della fruizione e della valorizzazione del fondo archivistico ritrovato. Dopo aver riflettuto sul valore degli archivi locali e sulla necessità di conservarli, per creare, tra le altre, nuove occasioni di occupazione professionale, l’Autrice suggerisce un suo possibile modello di gestione: come «impresa culturale», l’Archivio di S. Filippo Neri potrà assolvere ad una molteplicità di funzioni e di servizi pubblici e privati, pur sempre conservando e tutelando la memoria della sua comunità.
L’ARCHIVIO DELL’ISTITUTO SAN FILIPPO NERI NUOVE FONTI PER LO STUDIO DELL’ECONOMIA BENEVENTANA (SECC. XVII-XX)
In corso di stampa
Abstract
L’Autrice richiama l’attenzione su un fondo archivistico beneventano, quello dell’Archivio dell’Istituto San Filippo Neri, che potrebbe migliorare la conoscenza della storia socio-economica di Benevento tra età moderna e contemporanea. La documentazione ritrovata è pertinente all’assetto monastico e fondiario dell’énclave pontificia in età moderna, fa luce sui contratti di enfiteusi, sulle attività produttive e artigianali del territorio, sulla tipologia delle coltivazioni, sul commercio al minuto e su quello all’ingrosso, sulla produzione e sulla circolazione del grano, sull’attività creditizia e su quella degli investimenti, sul mercato immobiliare e sull’attività edilizia, sui locali apparati di potere, sulle professioni, sulle strategie patrimoniali delle famiglie più ricche, nonché sulla gestione di conventi, monasteri e reclusori, istituzioni strutturalmente integrate nel tessuto politico e socioeconomico del territorio. Resta il problema della tutela, della fruizione e della valorizzazione del fondo archivistico ritrovato. Dopo aver riflettuto sul valore degli archivi locali e sulla necessità di conservarli, per creare, tra le altre, nuove occasioni di occupazione professionale, l’Autrice suggerisce un suo possibile modello di gestione: come «impresa culturale», l’Archivio di S. Filippo Neri potrà assolvere ad una molteplicità di funzioni e di servizi pubblici e privati, pur sempre conservando e tutelando la memoria della sua comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.