Riassunto Sotto questo titolo sono raggruppabili tutta una serie di studi geomorfologici di dettaglio condotti negli ultimi anni dal nostro gruppo in diverse località significative della costa tirrenica compresa fra Minturno e Maratea. A differenza di quello adriatico, il versante tirrenico dell'Appennino meridionale, e di quello campano in particolare, si presenta articolato in una serie di alti e bassi strutturali creatisi (in qualche caso ex novo, in altri riprendendo elementi più antichi) a seguito di eventi disgiuntivi del Pleistocene inferiore. Il comportamento tettonico prevalente di queste unità morfostrutturali nel corso del Quaternario è abbastanza ben testimoniato da paleo-livelli di base sospesi sugli alti e da potenti serie di riempimento nei bassi. Questa prima schematizzazione è tuttavia da ritenere largamente insodisfacente già sulla scorta dei non molti dati geologici e geomorfologici disponibili, i quali suggeriscono, e talora dimostrano, che il comportamento neotettonico di ciascuna unità morfostrutturale è stato, sia spazialmente che temporalmente, più articolato di quanto possa essere messo in luce studiando una singola sezione rappresentativa e limitandosi a calcolare delle poco significative medie dei movimenti verticali sull'arco dello intero Quaternario. Nè tantomeno risulta corretto trasferire informazioni e deduzioni ottenute su una data unità ad un'altra, sulla base di apparenti analogie ed omologie (si considerino, al riguardo, le differenti storie tettono- e morfo-evolutive della Piana Campana, da una parte, e della Piana del Sele dall'altra).

Paleo-rive tardoquaternarie e neotettonica lungo la costa campana

RUSSO F;
1989-01-01

Abstract

Riassunto Sotto questo titolo sono raggruppabili tutta una serie di studi geomorfologici di dettaglio condotti negli ultimi anni dal nostro gruppo in diverse località significative della costa tirrenica compresa fra Minturno e Maratea. A differenza di quello adriatico, il versante tirrenico dell'Appennino meridionale, e di quello campano in particolare, si presenta articolato in una serie di alti e bassi strutturali creatisi (in qualche caso ex novo, in altri riprendendo elementi più antichi) a seguito di eventi disgiuntivi del Pleistocene inferiore. Il comportamento tettonico prevalente di queste unità morfostrutturali nel corso del Quaternario è abbastanza ben testimoniato da paleo-livelli di base sospesi sugli alti e da potenti serie di riempimento nei bassi. Questa prima schematizzazione è tuttavia da ritenere largamente insodisfacente già sulla scorta dei non molti dati geologici e geomorfologici disponibili, i quali suggeriscono, e talora dimostrano, che il comportamento neotettonico di ciascuna unità morfostrutturale è stato, sia spazialmente che temporalmente, più articolato di quanto possa essere messo in luce studiando una singola sezione rappresentativa e limitandosi a calcolare delle poco significative medie dei movimenti verticali sull'arco dello intero Quaternario. Nè tantomeno risulta corretto trasferire informazioni e deduzioni ottenute su una data unità ad un'altra, sulla base di apparenti analogie ed omologie (si considerino, al riguardo, le differenti storie tettono- e morfo-evolutive della Piana Campana, da una parte, e della Piana del Sele dall'altra).
1989
Quaternario, Linee di riva fossili, Campania, Geomorfologia costiera, Neotettonica,; Quaternary, Ancient coastal lines, Campaniano Apennines, Neotectonics, Coastal Geomorphology.
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