After being neglected for many decades since II World War it is only in the last few years, thanks to some important national and international conferences and agreements between states, that the "Landscape" is back in the evidences and made the subject of detailed scientific studies. Scholars from various disciplines (geographers, planners, planners, sociologists, political scientists, etc.) discuss the role of landscape in environmental studies and in land use planning engaging in the promotion of knowledge of this subject in various points of view, and especially in the age of technology as it evolves A historic moment, the latter, where the abuse is profoundly cultural anxieties modernistics and affect assets accrued in the unfolding multimillenario of civilization, only in the western world. Far from being an argument for beautiful souls, far from the real needs of people, the landscape became, therefore, one of the central topics in the discussions contemporary science now also in geo-environmental field in which the study of the landscape, and especially that of the inland areas of the Apennines in Campania between Sannio and Irpinia, is centered on the belief that erosion and hydrogeological, particularly diffuses in these geographic regions, representing the more apparent trace of the critical change of an era and a culture. The landscape, as is known to the copious literature multidisciplinary on this topic, represents an "essential component of the living environment of the people, expression the diversity of their common heritage and cultural foundation of their identity"(European Convention on the Landscape, Florence, 2000) where, as G. Andreotti said, "are recognized the voices of those who, for millennia, have losted. For many, in fact, it is believed that the landscape fully realize the symbiosis of nature and culture that anger especially changes in terms of aesthetics and "place of the soul", as the product of fruitful union between interaction brought geological modeling, hydrogeomorphological and human experience.

Dopo essere stato trascurato per lunghi decenni a partire dal Dopoguerra è solo negli ultimissimi anni, grazie ad alcuni importantissimi congressi nazionali ed internazionali e convenzioni tra stati, che il "Paesaggio" è tornato alla ribalta e fatto oggetto di approfonditi studi scientifici. Studiosi di varie discipline (geografi, urbanisti, pianificatori, sociologi, politologi, ecc.) discutono del ruolo del paesaggio negli studi ambientali e nella pianificazione territoriale impegnandosi nella promozione della conoscenza di questo soggetto sotto vari punti di vista e soprattutto nel suo dispiegarsi nell'era tecnologica Un momento storico, quest'ultimo, in cui la prevaricazione culturale delle ansie modernistiche sta profondamente incidendo sugli assetti maturati nel dispiegarsi multimillenario delle civiltà, non solo nel mondo occidentale. Lungi dal rappresentare un argomento per anime belle, lontano dai reali bisogni della gente, il paesaggio è diventato, quindi, uno degli argomenti centrali nelle discussioni scientifiche contemporanee ora anche in campo geoambientale in cui lo studio del paesaggio, e specialmente quello delle aree interne dell'Appennino campano tra Sannio e Irpinia, è incentrato sulla convinzione che erosione e dissesto idrogeologico, particolarmente diffusi in queste regioni geografiche, rappresentino la traccia più evidente del critico cambiamento di un'epoca e di una cultura. Il paesaggio, com'è noto alla copiosissima letteratura pluridisciplinare suli'argomento, rappresenta una "componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità, del loro comune patrimonio culturaie e fondamento della loro identità" (Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze, 2000) in cui, per dirla con G. Andreotti, "si ricomscono le voci di quanti, da millenni, ci hanno preceduto". Da molti, infatti, si ritiene che il paesaggio realizzi completamente quella simbiosi tra natura e cultura che lo trasfigura soprattutto in senso estetico e di "luogo dell'anima", come prodotto di interazione feconda tra portato geologico, modellamento irogeomorfologico e vissuto umano.

Il dissesto dei paesaggi “interni” dell’Appennino campano come paradigma della crisi epocale della ruralità.

RUSSO F;
2010-01-01

Abstract

After being neglected for many decades since II World War it is only in the last few years, thanks to some important national and international conferences and agreements between states, that the "Landscape" is back in the evidences and made the subject of detailed scientific studies. Scholars from various disciplines (geographers, planners, planners, sociologists, political scientists, etc.) discuss the role of landscape in environmental studies and in land use planning engaging in the promotion of knowledge of this subject in various points of view, and especially in the age of technology as it evolves A historic moment, the latter, where the abuse is profoundly cultural anxieties modernistics and affect assets accrued in the unfolding multimillenario of civilization, only in the western world. Far from being an argument for beautiful souls, far from the real needs of people, the landscape became, therefore, one of the central topics in the discussions contemporary science now also in geo-environmental field in which the study of the landscape, and especially that of the inland areas of the Apennines in Campania between Sannio and Irpinia, is centered on the belief that erosion and hydrogeological, particularly diffuses in these geographic regions, representing the more apparent trace of the critical change of an era and a culture. The landscape, as is known to the copious literature multidisciplinary on this topic, represents an "essential component of the living environment of the people, expression the diversity of their common heritage and cultural foundation of their identity"(European Convention on the Landscape, Florence, 2000) where, as G. Andreotti said, "are recognized the voices of those who, for millennia, have losted. For many, in fact, it is believed that the landscape fully realize the symbiosis of nature and culture that anger especially changes in terms of aesthetics and "place of the soul", as the product of fruitful union between interaction brought geological modeling, hydrogeomorphological and human experience.
2010
Dopo essere stato trascurato per lunghi decenni a partire dal Dopoguerra è solo negli ultimissimi anni, grazie ad alcuni importantissimi congressi nazionali ed internazionali e convenzioni tra stati, che il "Paesaggio" è tornato alla ribalta e fatto oggetto di approfonditi studi scientifici. Studiosi di varie discipline (geografi, urbanisti, pianificatori, sociologi, politologi, ecc.) discutono del ruolo del paesaggio negli studi ambientali e nella pianificazione territoriale impegnandosi nella promozione della conoscenza di questo soggetto sotto vari punti di vista e soprattutto nel suo dispiegarsi nell'era tecnologica Un momento storico, quest'ultimo, in cui la prevaricazione culturale delle ansie modernistiche sta profondamente incidendo sugli assetti maturati nel dispiegarsi multimillenario delle civiltà, non solo nel mondo occidentale. Lungi dal rappresentare un argomento per anime belle, lontano dai reali bisogni della gente, il paesaggio è diventato, quindi, uno degli argomenti centrali nelle discussioni scientifiche contemporanee ora anche in campo geoambientale in cui lo studio del paesaggio, e specialmente quello delle aree interne dell'Appennino campano tra Sannio e Irpinia, è incentrato sulla convinzione che erosione e dissesto idrogeologico, particolarmente diffusi in queste regioni geografiche, rappresentino la traccia più evidente del critico cambiamento di un'epoca e di una cultura. Il paesaggio, com'è noto alla copiosissima letteratura pluridisciplinare suli'argomento, rappresenta una "componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità, del loro comune patrimonio culturaie e fondamento della loro identità" (Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze, 2000) in cui, per dirla con G. Andreotti, "si ricomscono le voci di quanti, da millenni, ci hanno preceduto". Da molti, infatti, si ritiene che il paesaggio realizzi completamente quella simbiosi tra natura e cultura che lo trasfigura soprattutto in senso estetico e di "luogo dell'anima", come prodotto di interazione feconda tra portato geologico, modellamento irogeomorfologico e vissuto umano.
Geomorfologia ambientale, Paesaggi urbani e agrari, Appennino campano, Sannio, Irpinia.; Environmental geomorphology, Rural and urban landscape, Campanian Apennine, Hirpinia, Samnium, Southern Italy.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/8941
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