I Paesi della sponda sud del Mediterraneo rappresentano uno sbocco naturale ed un’area strategica fondamentale sia in chiave politica che economica per i Paesi europei e per l’Italia ed il Mezzogiorno in particolare. Dopo anni di marginalità, la fase di stagnazione della trade lane Nord-Atlantica e lo sviluppo della trade lane del Pacifico e delle rotte commerciali che si diramano lungo l’asse Far-East-Europa via Suez, hanno restituito al Mediterraneo ed ai suoi sistemi portuali-commerciali la centralità del passato. Una centralità ed una cooperazione che l’Europa e con essa l’Italia ed il suo Mezzogiorno devono contribuire a rilanciare. Il Programma “Bacino del Mediterraneo” si inserisce nel quadro della Politica Europea di Vicinato (PEV) dell’Unione Europea e del relativo Strumento finanziario ENPI (European Neighbourhood and Partnership Instrument) che, attraverso la nuova componente di cooperazione transfrontaliera (Cross-Border Cooperation), mira a rafforzare la cooperazione tra i territori ai confini esterni dell’UE. Il Programma, che coinvolge 143 milioni di abitanti di 117 Regioni appartenenti a 19 Stati, ha quale obiettivo generale promuovere il processo di cooperazione sostenibile e armoniosa dei territori che condividono la frontiera “liquida” del Bacino Mediterraneo. Una liquidità che passa attraverso la condivisione di uno stesso mare, di una medesima posizione geo-politica, di storie e culture fortemente riconoscibili come mediterranee e, ancora, di stesse rotte commerciali, flussi turistici e migratori.L’Italia è tra i Paesi maggiormente coinvolti, con un numero elevato di Regioni partecipanti, di cui la quasi totalità dell’Italia Meridionale e Insulare. Ad oggi, dei 31 “progetti standard” ammessi al finanziamento, 14 hanno come capofila l’Italia. La cooperazione transfrontaliera in ENPI apre, dunque, ad un nuovo spazio di relazioni e di azioni per lo sviluppo esterno dell’Unione Europea e dà un grande impulso al ruolo politico delle regioni italiane che per la prima volta possono partecipare, attraverso la cooperazione transfrontaliera, alla governance multi-livello dello sviluppo territoriale nel Mediterraneo.Il paper, organizzato in due parti, tratta dapprima i principi, il funzionamento e le caratteristiche principali degli strumenti di cooperazione transfrontaliera dell’ENPI, analizzandone gli elementi di rottura e di forte innovatività rispetto ai precedenti programmi di cooperazione territoriale con il Mediterraneo quali Interreg nel quadro della politica interna di sviluppo regionale ed i Programmi dell’assistenza esterna come Meda, Cards, Tacis e poi, nella seconda parte, affronta il ruolo specifico dell’Italia e del Mezzogiorno nella cooperazione transfrontaliera attraverso lo studio del Programma “Bacino Mediterraneo”, cogliendone i vincoli ancora esistenti ma, anche, le opportunità.

La Cooperazione transfrontaliera ed il Programma "Bacino del Mediterraneo": ruoli, vincoli ed opportunità per l'Italia ed il Mezzogiorno

GRECO I
2012-01-01

Abstract

I Paesi della sponda sud del Mediterraneo rappresentano uno sbocco naturale ed un’area strategica fondamentale sia in chiave politica che economica per i Paesi europei e per l’Italia ed il Mezzogiorno in particolare. Dopo anni di marginalità, la fase di stagnazione della trade lane Nord-Atlantica e lo sviluppo della trade lane del Pacifico e delle rotte commerciali che si diramano lungo l’asse Far-East-Europa via Suez, hanno restituito al Mediterraneo ed ai suoi sistemi portuali-commerciali la centralità del passato. Una centralità ed una cooperazione che l’Europa e con essa l’Italia ed il suo Mezzogiorno devono contribuire a rilanciare. Il Programma “Bacino del Mediterraneo” si inserisce nel quadro della Politica Europea di Vicinato (PEV) dell’Unione Europea e del relativo Strumento finanziario ENPI (European Neighbourhood and Partnership Instrument) che, attraverso la nuova componente di cooperazione transfrontaliera (Cross-Border Cooperation), mira a rafforzare la cooperazione tra i territori ai confini esterni dell’UE. Il Programma, che coinvolge 143 milioni di abitanti di 117 Regioni appartenenti a 19 Stati, ha quale obiettivo generale promuovere il processo di cooperazione sostenibile e armoniosa dei territori che condividono la frontiera “liquida” del Bacino Mediterraneo. Una liquidità che passa attraverso la condivisione di uno stesso mare, di una medesima posizione geo-politica, di storie e culture fortemente riconoscibili come mediterranee e, ancora, di stesse rotte commerciali, flussi turistici e migratori.L’Italia è tra i Paesi maggiormente coinvolti, con un numero elevato di Regioni partecipanti, di cui la quasi totalità dell’Italia Meridionale e Insulare. Ad oggi, dei 31 “progetti standard” ammessi al finanziamento, 14 hanno come capofila l’Italia. La cooperazione transfrontaliera in ENPI apre, dunque, ad un nuovo spazio di relazioni e di azioni per lo sviluppo esterno dell’Unione Europea e dà un grande impulso al ruolo politico delle regioni italiane che per la prima volta possono partecipare, attraverso la cooperazione transfrontaliera, alla governance multi-livello dello sviluppo territoriale nel Mediterraneo.Il paper, organizzato in due parti, tratta dapprima i principi, il funzionamento e le caratteristiche principali degli strumenti di cooperazione transfrontaliera dell’ENPI, analizzandone gli elementi di rottura e di forte innovatività rispetto ai precedenti programmi di cooperazione territoriale con il Mediterraneo quali Interreg nel quadro della politica interna di sviluppo regionale ed i Programmi dell’assistenza esterna come Meda, Cards, Tacis e poi, nella seconda parte, affronta il ruolo specifico dell’Italia e del Mezzogiorno nella cooperazione transfrontaliera attraverso lo studio del Programma “Bacino Mediterraneo”, cogliendone i vincoli ancora esistenti ma, anche, le opportunità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12070/11117
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